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Dollaro stabile, riflettori sulle tensioni geopolitiche

Pubblicato 09.10.2017, 10:32
© Reuters.  Dollaro stabile, riflettori sulle tensioni geopolitiche
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Investing.com - Il dollaro resta stabile contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì, i timori per le tensioni geopolitiche hanno contribuito a far salire la richiesta dello yen come valuta rifugio.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 93,62 alle 04:32 ET (08:32 GMT), restando al di sotto del massimo di oltre due mesi di venerdì di 94,10.

Il cambio USD/JPY è scambiato a 112,66, pressoché invariato sulla giornata. Venerdì, il dollaro è schizzato a 113,43, il massimo dal 14 luglio, prima di indebolirsi.

Il biglietto verde venerdì è infatti sceso sulla scia delle notizie che la Corea del Nord si starebbe preparando a testare un missile a lungo raggio che potrebbe raggiungere la costa occidentale degli Stati Uniti.

Il dollaro si era rafforzato in precedenza grazie all’aumento maggiore del previsto dei compensi emerso dal report sull’occupazione USA di settembre, un dato che potrebbe spingere l’inflazione.

L’economia statunitense ha ridotto i posti di lavoro di 33.000 unità a settembre, secondo quanto riportato venerdì dal Dipartimento per il Lavoro, mettendo fine a sette anni consecutivi di crescita dell’occupazione. Tuttavia il calo è stato dovuto al rallentamento delle assunzioni per via degli effetti degli uragani Irma e Harvey.

Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,2%, il minimo dal 2001, mentre la media dei compensi orari è salita del 2,9% rispetto all’anno scorso.

La ripresa dell’inflazione dei compensi ha alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa alzare i tassi di interesse a dicembre.

L’euro è pressoché invariato contro il biglietto verde, con la coppia EUR/USD a 1,1728.

La sterlina sale, con il cambio GBP/USD su dello 0,35% a 1,3110.

La sterlina segna un aumento dopo aver chiuso la settimana precedente con un crollo di quasi il 2,5%, il calo settimanale maggiore di oltre un anno, nei timori per le divisioni all’interno del governo del Primo Ministro britannico Theresa May in merito alla Brexit.

Intanto, la lira turca è crollata nella notte mentre si inasprisce la crisi diplomatica tra Stati Uniti e Turchia.

Il cambio USD/TRY subisce un’impennata del 2,35% a 3,7016 dopo essere schizzato al massimo di 3,7487 nella notte, il massimo da metà marzo.

Il dollaro neozelandese è scambiato vicino al minimo di quattro mesi, con la coppia NZD/USD a 0,7075, mentre continua a pesare l’incertezza politica in seguito alle elezioni del mese scorso.

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