Investing.com - Il dollaro è in calo contro lo yen e contro l’euro questo martedì, ma resta più forte contro le valute legate alle materie prime, poiché gli ultimi dati cinesi hanno riacceso i timori sul rallentamento della crescita.
I dati di martedì hanno mostrato che le esportazioni sono scese per il quinto mese consecutivo, alimentando i timori sul rallentamento della seconda economia globale.
Le esportazioni cinesi sono scese del 6,8% rispetto allo scorso anno a novembre, contro le previsioni di un calo del 5,0%, mentre le importazioni sono scese dell’8,7%, contro le aspettative di un calo del 12,6%.
Il cambio USD/JPY è in calo dello 0,27% a 123,04 dopo il calo dei titoli asiatici dovuto al rilascio di dati cinesi deboli, che hanno alimentato la richiesta di yen come valuta rifugio.
Il cambio EUR/USD è in salita dello 0,34% a 1,0870, in calo dai massimi di giovedì di 1,0980.
Le valute legate alle materie prime sono in calo dopo i dati che hanno mostrato un calo della domanda dalla Cina.
Il cambio AUD/USD è in calo dello 0,58% a 0,7224, mentre il cambio NZD/USD è a 0,6643 dopo essere sceso dell’1,43% nella seduta precedente.
Il dollaro canadese è in calo al minimo di sette anni, con il cambio, USD/CAD in salita dello 0,2% a 1,3527 con il petrolio che è sceso al minimo dal 2009.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,18% a 98,55.
Il dollaro resta sostenuto dalle aspettative che la Fed possa alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006 in occasione del vertice del 15 e 16 dicembre. L’aumento dei tassi statunitensi farebbe aumentare l’appeal del dollaro per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.