Investing.com - Il dollaro statunitense sale al massimo di 11 anni e mezzo contro il cugino canadese questo lunedì, supportato dalle aspettative di un aumento dei tassi questo mese da parte della Federal Reserve.
Il cambio USD/CAD segna 1,3474 nei primi scambi statunitensi, il massimo dal giugno del 2004; successivamente il cambio si è attestato a 1,3484, in salita dello 0,91%.
Supporto a 1,3313, il minimo di venerdì e resistenza a 1,3813.
Il bigietto verde è stato incoraggiato dai dati di venerdì del Dipartimento per il Lavoro secondo cui l’economia ha creato 211.000 nuovi posti di lavoro il mese scorso, dopo l’aumento rivisto al rialzo di 298.000 unità ad ottobre.
Il tasso di disoccupazione è rimasto al 5% a novembre. Gli economisti avevano previsto un aumento di 200.000 nuovi posti di lavoro e che il tasso di disoccupazione restasse invariato.
Il report ha alimentato le aspettative che la Fed possa alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006 in occasione del vertice del 15 e 16 dicembre. L’aumento dei tassi statunitensi farebbe aumentare l’appeal del dollaro per i traders alla ricerca di investimenti ad alto rendimento.
Intanto, sul dollaro canadese, legato alle materie prime, continua a pesare il crollo del prezzo del greggio. I futures del greggio con consegna a gennaio crolla del 3,33% a 38,69 dollari all’apertura degli scambi statunitensi.
Il loonie scende contro l’euro, con la coppia EUR/CAD giù dello 0,30% a 1,4576.
Il sentimento sull’euro resta vulnerabile dopo le parole di venerdì del Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, che ha dichiarato che la banca potrebbe introdurre nuove misure di stimolo se necessario per riportare l’inflazione all’obiettivo fissato.
I commenti hanno seguito di un giorno il maggiore aumento giornaliero segnato dall’euro contro il dollaro in oltre sei anni; la moneta unica ha infatti subito un’impennata del 3% dopo le ultime misure di stimolo annunciate dalla BCE che hanno deluso le aspettative dei mercati.