Investing.com - Lo yuan sale mentre lo yen, tradizionale valuta rifugio, si indebolisce negli scambi asiatici di questo martedì, con le tensioni commerciali tra USA e Cina che si riducono.
Il cambio USD/CNY scende dello 0,3% a 6,8743 alle 23:45 ET (03:45 GMT).
A soli due giorni prima della firma della fase uno dell’accordo, il governo Trump ha ritrattato la definizione della Cina come manipolatrice di valute. Tuttavia, la Cina resta sulla lista di controllo per le pratiche forex.
Il governo ha lodato la Cina per la “promessa realizzabile” di non svalutare lo yuan. La moneta cinese ha ormai recuperato circa un terzo delle perdite segnate contro il dollaro dalla metà del giugno 2018.
“La performance superiore dello yuan dalla scorsa settimana ha rispecchiato il miglioramento della propensione al rischio, grazie ai segnali di una ripresa dell’economia”, afferma Tommy Xie, economista di Oversea-Chinese Banking. “Ci sono speculazioni che la Cina possa ottenere un accordo commerciale migliore del previsto”.
Il vice Premier cinese Liu He firmerà l’accordo parziale con gli Stati Uniti domani a Washington.
Sul fronte dei dati, sia le esportazioni che le importazioni cinesi sono aumentate nel 2019, secondo la General Administration of Customs.
In termini di yuan, le esportazioni nel 2019 sono salite del 5% rispetto all’anno prima, mentre le importazioni hanno visto un incremento dell’1,6% nello stesso periodo.
Intanto, lo yen, tradizionale valuta rifugio, scende contro il dollaro, con il sentimento degli investitori migliorato dopo le notizie sul commercio.
Lo yen si è indebolito ad oltre 100 contro il dollaro per la prima volta da molti mesi all’inizio della giornata.
“Il cambio dollaro-yen è salito a 110 tra il miglioramento della propensione al rischio e lo slancio tecnico”, spiega Kumiko Ishikawa, analista delle valute di Sony Financial Holdings Inc. in un articolo di Bloomberg. “L’eventualità che continui ad avanzare dipenderà da nuovi fattori come i dati USA ed il livello di aumento del rendimento statunitense”.
L’allentamento delle tensioni USA-Iran ha contribuito a pesare sulla valuta nipponica.
L’indice del dollaro sale dello 0,1% a 97,105.