MILANO (Reuters) - L'Eba ha deciso di non aprire alcuna indagine sul trattamento dei cashes da parte di UniCredit (MI:CRDI), respingendo così la richiesta presentata da Caius Capital, e ha confermato la posizione del 2012 sul tema.
Lo dice una nota della banca che accoglie con favore la decisione dell'autorità.
"Questo conferma quanto dichiarato da UniCredit in precedenza, ovvero che il trattamento dei Cashes è stato esaminato e confermato da tutte le autorità competenti e che le azioni ordinarie di UniCredit devono essere computate come Cet1", si legge nella nota.
"UniCredit ha notificato alle autorità competenti del mercato le azioni di Caius Capital alla luce di possibili abusi di mercato. UniCredit sta inoltre valutando qualsiasi altro ricorso al fine di tutelare i propri stakeholder, azionisti e obbligazionisti", conclude la nota.
A inizio maggio Caius ha inviato una lettera all'Eba mettendo in discussione il calcolo del Cet1 di UniCredit che non sarebbe corretto in base alle regole Ue a meno che non siano convertiti in titoli ordinari i quasi 3 miliardi di cashes, strumenti finanziari complessi emessi nel 2008 e sottoscritti da alcuni grandi soci.