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Astaldi, cessione Bosforo in fase avanzata, no richieste ex art 67 legge fallimentare

Pubblicato 30.08.2018, 18:38
© Reuters.  Astaldi, cessione Bosforo in fase avanzata, no richieste ex art 67 legge fallimentare
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MILANO (Reuters) - Le trattative per la cessione da parte di Astaldi (MI:AST) degli asset legati alla concessionaria del Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia proseguono e sono in fase avanzata e a luglio e agosto ci sono stati incontri tra le parti con l'obiettivo di arrivare a un'offerta vincolante "in tempi ragionevoli".

Lo dice la società in una nota a commento di indiscrezioni stampa odierne.

Oggi Il Messaggero parlava di ritardi sulla cessione, uno dei pilastri del piano di rilancio del gruppo. Di conseguenza, secondo il quotidiano, le garanzie per l'aumento di capitale da 300 milioni, altro pilastro del progetto, verrebbero vincolate a un piano asseverato da un esperto in base all'articolo 67 della legge fallimentare, che esclude da azioni revocatorie le garanzie concesse nell'ambito di un piano di rilancio redatto a certe condizioni.

A questo proposito la società scrive che "ha già attivato interlocuzioni con le banche di riferimento. In tale contesto è previsto a breve un nuovo incontro con le stesse".

"La società - si legge ancora nella nota - non ha ricevuto alcuna richiesta di operare ai sensi dell'articolo 67 del RD 267/1942".

Secondo quanto riferito a Reuters da due fonti vicine alla situazione la prossima settimana le banche creditrici di Astaldi prenderanno una decisione sulla richiesta di nuove garanzie per sostenere il piano di rilancio della società, alla luce delle difficoltà nella vendita della concessione di un ponte sul Bosforo.

Una delle fonti afferma che l'orientamento delle banche è questo e che verrà presa una decisione comune la prossima settimana. La seconda fonte osserva che la richiesta dell'asseverazione è venuta da uno degli istituti di credito mentre le altre banche sarebbero intenzionate ad aspettare per una decisione fino alla settimana prossima.

Gli azionisti Astaldi hanno approvato a giugno un aumento di capitale fino a 300 milioni di euro in una operazione che prevede l'ingresso del nuovo socio giapponese Ihi con una quota di circa il 18%, post aumento, e diritti di voto pari al 13%.

Il secondo perno del rilancio è la cessione del 33% della concessionaria che ha realizzato il terzo ponte sul Bosforo, in Turchia, per un valore di 350 milioni di dollari.

Già lo scorso giugno il presidente Paolo Astaldi aveva parlato di colloqui in fase avanzata per la cessione, ma la tempesta scatenatasi sulla lira turca ha poi rallentato il processo.

Fra le banche maggiormente esposte verso Astaldi, che ha un debito netto di 1,67 miliardi al 30 giugno, UniCredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Banco Bpm (MI:PMII), Bnp Paribas (PA:BNPP).

Il titolo ha risentito pesantemente delle indiscrezioni chiudendo in calo del 7,41% dopo un minimo di oltre 15 anni a 1,472 euro.

Il bond Astaldi 2024 quota attorno al 60% circa del valore facciale. I bond si sono riportati sui livelli dello scorso novembre quando sono emersi i primi timori sulla solidità della società.

(Paola Arosio, Gianluca Semeraro)

-- ha collaborato Yoruk Bahceli

((Redazione Milano, reutersitaly@thomsonreuters.com, +39 02 66129547, Reuters messaging: paola.arosio.thomsonreuters.com@reuters.net)) Per una panoramica su mercati e notizie in lingua italiana con quotazioni, grafici e dati, gli abbonati Eikon possono digitare nel Search Box di Eikon la parola "Pagina Italia" o "Panorama Italia"

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