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Auto, costruttori tedeschi chiedono rinvio norme post-Brexit

Pubblicato 05/18/2023, 07:06 AM
Aggiornato 05/18/2023, 07:10 AM
© Reuters. Automobili in un parcheggio a Bruxelles, 25 febbraio 2016. REUTERS/Yves Herman
STLAM
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BERLINO (Reuters) - L'associazione tedesca dei costruttori auto, Vda, sta sollecitando l'Unione europea e la Gran Bretagna a rinviare le regole post-Brexit che, a suo dire, ostacolerebbero la transizione verso i veicoli elettrici, favorendo potenzialmente le case automobilistiche con sede nel Regno Unito che chiedono la stessa cosa.

In base agli accordi concordato al momento dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, il 45% del valore di un veicolo elettrico venduto nell'Ue deve provenire dalla Gran Bretagna o dalla Ue a partire dal 2024 per evitare i dazi.

Tuttavia, dice la Vda in un comunicato, le batterie possono pesare fino alla metà del costo di un nuovo veicolo elettrico e l'Europa non ha ancora sviluppato una produzione locale di batterie sufficientemente grande, ed è improbabile che lo faccia entro la fine del 2023.

I dazi sulle esportazioni verso la Gran Bretagna e sulle importazioni dal paese rappresenterebbero "un significativo svantaggio competitivo per il settore automobilistico europeo rispetto ai concorrenti asiatici in un così importante mercato britannico", ha aggiunto la Vda.

Rappresenterebbero inoltre un "pericolo per lo sviluppo della mobilità elettrica", in quanto danneggerebbero l'intera catena di approvvigionamento Ue, tra cui anche i produttori di batterie, causando un ulteriore ritardo dell'Europa come sito di produzione.

"Questo frenerebbe la trasformazione", ha aggiunto l'associazione.

Ieri, Stellantis (BIT:STLAM) e l'Associazione europea dei costruttori di veicoli (Acea (BIT:ACE)) hanno segnalato che se la questione non sarà affrontata, gli stabilimenti britannici saranno chiusi e migliaia di posti di lavoro saranno tagliati.

La Gran Bretagna ha detto oggi di essere in trattative con Bruxelles.

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"Speriamo di riuscire a trovare una soluzione con l'Unione europea", ha detto il portavoce del Primo Ministro britannico Rishi Sunak.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)

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