Investing.com - Perde tutti i guadagni della mattinata il Ftse Mib fino a scendere nettamente sotto la parità, dopo che la mattinata aveva visto un tentativo di recupero.
Alle preoccupazioni per la guerra dei dazi Usa-Cina, si aggiungono i ‘venti di crisi’ politica in Italia, dopo che al voto sulla TAV la maggioranza si è spaccata votando in maniera diversa.
Se la mattinata aveva visto il vicepremier Salvini scontrarsi con Toninelli, il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, aveva avvisato che il voto “avrà conseguenze politiche”, per poi aggiungere che sarà Salvini a valutare sul da farsi.
Leader leghista che non ha commentato la vicenda, in attesa di alcuni incontri che si terranno nel pomeriggio per decidere la linea da seguire.
Sui mercati, intanto, mentre gli altri principali indici europei restano in verde, a Milano sono i bancari a trascinare il basso Piazza Affari, con il FTSE Italia All Share Banks che cede oltre il 2%.
Si aggrava il crollo per Unicredit (MI:CRDI), con un -5% dovuto ai risultati deludenti della trimestrale, seguita da Mediobanca (MI:MDBI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), FinecoBank (MI:FBK) e Ubi Banca (MI:UBI) in calo dell’1%. Restano negative Banca IFIS (MI:IF), DoValue (MI:DOVA), Unipol (MI:UNPI), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Mediolanum (MI:BMED), Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) e illimity Bank (MI:ILTY).
Rallenta il rally di Banco Bpm (MI:BAMI), in crescita del 3% anche questa dopo gli utili, in coppia con Bper Banca (MI:EMII) il cui cda ha approvato la fusione per incorporazione di Unipol (MI:UNPI) Banca.