Investing.com - Le banche italiane dovranno pagare 250 miliardi di euro tra il giugno 2020 e il marzo 2021, debito derivante dai prestiti a basso costo ottenuti dal programma Target Long Term Refinancing Operation (TLTRO) della Banca centrale europea.
A ricordarlo è stata l’agenzia di rating Moody’s con una nota in cui si evidenzia anche che gli istituti italiani hanno coperto da sole un terzo delle TLTRO decise dalla Bce a favore delle banche.
Secondo l’istituto, inoltre, le meno esposte a questo debito potrebbero essere Uncredit e Intesa Sanpaolo (MI:ISP), in quanto più ampiamente diversificate, con una redditività strutturalmente più forte e capaci di rifinanziare il funding della Bce in scadenza più facilmente rispetto alle più piccole.
“Gli istituti bancari di minori dimensioni, infatti, possono riscontrare maggiori difficoltà nel reperire sul mercato all’ingrosso risorse adeguate a rimpiazzare i TLTRO” prosegue Moody’s, “spingendole a contrarre i propri bilanci e ad aumentare i depositi”.
La Bce, però, potrebbe intervenire continuando “a fornire liquidità alle banche dell’Eurozona anche dopo la scadenza dei TLTRO attraverso operazioni di rifinanziamento di breve termine o tramite altri canali”, spiega Moody’s, “ma il rinnovo (rollover) di grosse posizioni per ul funding sarebbe negativo per il merito di credito degli istituti”.
A seguito dell’annuncio di Moody’s, gli istituti proseguono in calo, con l’indice del settore, il FTSE Italia All Share Banks, che cede lo 0,66% mentre il Ftse Mib resta in calo dello 0,45%.
Tra i peggiori a Piazza Affari troviamo Bper Banca (MI:EMII), Ubi (MI:UBI), Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS), Banco Bpm (MI:BAMI), Mediolanum (MI:BMED) e Generali (MI:GASI) in calo di oltre l’1%.
Restano negativi anche gli altri istituti, con doBank (MI:DOB), Intesa Sanpaolo, Unicredit (MI:CRDI), Mediobanca (MI:MDBI), FinecoBank (MI:FBK), Creval (MI:PCVI), Unipol (MI:UNPI) e Banca Carige (MI:CRGI) in difficoltà.
Dopo le brutte notizie per gli istituti bancari provenienti da Moody’s, la giornata di oggi potrebbe peggiorare a causa del rapporto sulla Credit Worthiness dell’Italia, realizzato da Fitch Ratings previsto per oggi.
Secondo le indiscrezioni del quotidiano La Repubblica, le iniziative prossime del governo in tema di economia lanciate senza copertura, potrebbero portare il deficit al limite della rottura. Tale incertezza, porta le banche a rallentare il ritmo di smaltimento dei crediti in sofferenza.
L’incertezza sul nostro paese potrebbe spingere Fitch a modificare l’outlok da stabile a negativo, pur lasciando il rating a “BBB.