MILANO (Reuters) - Piazza Affari parte in lieve calo, dopo tre sedute consecutive positive, all'indomani della decisione della Fed di mettere in pausa il ciclo di stretta monetaria, come ampiamente atteso, segnalando al contempo altri due rialzi entro la fine dell'anno.
In scia a quello che molti sul mercato hanno definito come una "pausa hawkish" della politica monetaria Fed, Wall Street ha chiuso ieri con un andamento misto dopo alti e bassi segnalando un disorientamento degli investitori.
Oggi i riflettori rimangono puntati sulle banche centrali con la Bce che, secondo le previsioni del mercato, dovrebbe aumentare i tassi di 25 punti base portandoli ai livelli più alti da 22 anni.
La debole apertura dei listini europei risente anche dei deludenti dati sull'economia cinese.
Intorno alle 9,40 l'indice Ftse Mib sale cede lo 0,4% circa.
Tra i titoli in evidenza:
Debole ITALGAS (BIT:IG), in calo del 2,8%, dopo l'annuncio del nuovo piano industriale che non sembra entusiasmare gli investitori, anche se il titolo risente di un contesto fiacco per l'intero settore delle utility.
Realizzi sui bancari dopo i forti rialzi di ieri. UNICREDIT (BIT:CRDI) perde l'1,6%, BPER (BIT:EMII) l'1%.
Misti invece i movimenti nel resto dei finanziari:FINECOBANK (BIT:FBK) è in testa al Ftse Mib con un guadagno dell'1,2% dopo che Jefferies ha migliorato il giudizio a 'hold' da 'underperform', ma con un taglio del target price a 13 euro da 14,9, sostenendo che il titolo non sembra più essere sopravvalutato.
Il broker ha confermato il giudizio 'buy' su MEDIOLANUM (BIT:BMED) (+0,26) mentre ha tagliato quello di BANCA GENERALI (BIT:GASI) (-0,35%) a 'hold' con un target price ridotto a 33,8 da 41,4 euro.
TELECOM ITALIA (BIT:TLIT) in rialzo dello 0,5%. Secondo Banca Akros la notizia che Alessandro Pansa è stato cooptato nel consiglio, battendo la concorrenza del candidato proposto da Vivendi (EPA:VIV), potrebbe avere delle "positive implicazioni speculative, data la sconfitta dell'azionista principale in questo appuntamento cruciale".
Proseguono i realizzi sui titoli MFE A e B, in calo rispettivamente dell'1,7% e dello 0,8%.
(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi)