MILANO (Reuters) - Indici in deciso calo alla Borsa di Milano e sui mercati europei dopo la corsa di ieri, con gli investitori che preferiscono portare a casa un po' di profitti, mentre non sembra essere vicina una soluzione alla guerra in Ucraina.
Anche l'incontro odierno fra i ministri degli Esteri dei due Paesi si è concluso con un nulla di fatto sul raggiungimento di un cessate il fuoco.
Peggiorano le proiezioni che vengono dai futures sulle borse Usa, negative in vista del riavvio delle contrattazioni questo pomeriggio.
"Il mercato è in preda alla volatilità, e dopo un balzo del 7% ieri è difficile andare a confermare un movimento positivo nel giorno della riunione della Bce. Sostanzialmente dopo un lunedì nero, e un forte recupero ieri, oggi si realizza", osserva un trader.
Il mercato attende l'esito della riunione della Bce per avere segnali sugli effetti dell'invasione russa in Ucraina sulla politica monetaria nella regione. Atteso anche il dato sull'inflazione Usa nel pomeriggio che dovrebbe fornire ulteriori elementi per capire l'orientamento sul rialzo dei tassi da parte della Fed la prossima settimana.
E riparte la corsa del greggio che stamani si attesta intorno ai 116 dollari al barile dopo il crollo del 12% ieri sulle attese che altri produttori possano colmare l'eventuale gap di forniture dalla Russia a seguito delle sanzioni.
Intorno alle 12,30 il FTSE Mib arretra di oltre il 3% con forti oscillazioni dell'indice.
Tra i titoli in evidenza:
Bancari in netto calo dopo il balzo di ieri dovuto alle ricoperture e oggi vengono realizzati: UNICREDIT (MI:CRDI) cede il 6,9% che si confronta con il +11,6% di ieri. Idem INTESA SANPAOLO (MI:ISP) che perde il 7,2%, ma viene dal +11% di ieri. Bper (MI:EMII) arretra del 6,6% (+10% ieri) e Banco Bpm (MI:BAMI) in flessione del 5,6% (+8,6%) ieri).
Fra gli asset manager, pesante calo per AZIMUT (MI:AZMT) in flessione del 4,7%.
Giù anche Telecom Italia (MI:TLIT) che cede il 2,3%. Ieri è emerso che Vivendi (PA:VIV) ha svalutato la sua partecipazione nel gruppo italiano per 728 milioni di euro a causa delle incerte prospettive del gruppo telefonico.
Negativi i titoli legati al settore oil, con Eni (MI:ENI) in flessione dell'1,8%. Ieri la major ha reso noto di avere sospeso i nuovi contratti di approvvigionamento dalla Russia. Il broker Equita scrive che "nel 2020, il 16% degli approvvigionamenti della raffinazione giungevano dalla Russia".
Sul resto del settore, Saipem (MI:SPMI) perde il 2,7%, mentre è positiva Tenaris (MI:TENR) a +0,3%.
Italgas (MI:IG), partita positiva dopo i risultati 2021, si è poi girata in negativo e cede l'1,3%. Per Equita si tratta di "risultati allineati alle stime, mentre non è stata fornita una guidance per gli investimenti nel 2022".
Gli effetti delle tensioni internazionali si riflettono sul settore industriale con Pirelli (MI:PIRC) e Stellantis (MI:STLA) in flessione rispettivamente del 4,2% e del 5,5%.
Fra i titoli positivi, Gas Plus balza del 3,1% sempre sulle attese di una ripresa degli investimenti nell'estrazione del gas in Italia.
(Giancarlo Navach, editing Stefano Bernabei, Francesca Piscioneri)