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Borsa Milano, peggior calo da giugno 2016 su emergenza coronavirus

Pubblicato 24.02.2020, 18:08
Borsa Milano, peggior calo da giugno 2016 su emergenza coronavirus
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Seduta da incubo a Piazza Affari, la peggiore fra i mercati del vecchio continente. I timori per la diffusione del coronavirus in Italia, il Paese più colpito in Europa e fra i principali a livello mondiale, hanno spinto gli investitori a vendere. Pochissimi i flussi in acquisto.

"Oggi sono prevalse le assenze negli acquisti in una situazione di incertezza con un mercato sui massimi e quindi si è preso profitto", osserva un trader. Secondo un altro, "è già positivo che il mercato non sia sceso con percentuali ancora maggiori di quelle registrate oggi, considerato quello che sta succedendo con l'economia in contrazione nel quarto trimestre cui si aggiunge l'emergenza coronavirus e i contraccolpi che ci saranno sul turismo".

L'indice FTSE Mib ha lasciato sul terreno il 5,45%, cancellando tutto il rialzo del 2020. Si tratta del ribasso più elevato dal 24 giugno 2016 quando l'indice perse il 12,5% a seguito del sì al referendum sulla Brexit.

Pesanti tutti i comparti, con effetti più marcati sulla grande distribuzione a causa dei timori sui consumi.

Autogrill, la peggiore del listino, lascia sul terreno il 12,7%. A pesare le attese per un rallentamento delle entrate, perché il numero dei potenziali clienti in viaggio si riduce e i singoli sono meno disponibili a fermarsi in luoghi pubblici nelle aree più colpite, Lombardia e Veneto.

Stesso discorso per la grande distribuzione di prodotti non alimentari sempre sui timori per ricavi in calo: Unieuro -14%, OVS (MI:OVS) -12,9%.

Giù anche le società di calcio in vista della possibile chiusura delle portite al pubblico con ricadute dirette sui mancati incassi per i club, a partire dalla prossima sfida scudetto Juventus-Inter di domenica prossima. La Juve cede l'11,8%, penalizzata anche dai risultati del primo semestre deboli. ASR Roma cede 6,2% e Lazio il 7,87%.

Debacle anche per il Lusso, con Moncler (MI:MONC) che perde il 5,4%, Salvatore Ferragamo (MI:SFER) -8,9%. Ancora peggio Tod's in flessione dell'11,4%.

Banche sotto pressione con lo spread del rendimento fra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi arrivato a 145 punti base.

UBI Banca in calo del 6,55%, tiene la valutazione prevista dall'Ops di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che arretra del 5,75%. Causa coronavirus, rinviata la riunione del gruppo di azionisti bresciani di Ubi Banca (MI:UBI), che detengono l'8,4% della banca (7,7% apportato a un patto), prevista per stasera. Il patto dei Mille, invece, che ha l'1,6% ha bocciato l'operazione.

Unicredit (MI:CRDI) in calo del 4,1%, fa un po' meglio del mercato, dopo che la banca ha smentito l'ipotesi di uscita del Ceo Jean Pierre Mustier.

Banco BPM (MI:PMII) cede 6,6%, giù anche MPS (MI:BMPS) (-11,2%).

Travolta dalle vendite anche NEXI, protagonista di numerosi rialzi, che arretra dell'8,6%.

Male Mediaset (MI:MS) che perde il 7% sulle prospettive di una stagione con il calcio con minori introiti, a causa della sospensione del campionato decisa per il coronavirus.

Infine, il crollo del prezzo del Brent manda ko il settore oil: Saipem (MI:SPMI) arretra del 7,7%, Eni (MI:ENI) (-4,67%).

Sul fronte opposto, svetta Alerion, che produce energia da fonte rinnovabile, con un balzo del 6,1%.

(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)

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