di Giancarlo Navach
MILANO, 25 settembre (Reuters) - Seduta molto negativa per Piazza Affari, che rivede i minimi da inizio settembre, non lontana dall'andamento degli altri mercati europei.
Ad affossare i corsi gli sviluppi della politica interna Usa che si aggiungono alle tensioni commerciali internazionali con la Cina. I Democratici hanno ieri annunciato alla Camera un'indagine formale per impeachment nei confronti del presidente, Donald Trump; l'accusa è di aver abusato del proprio potere sollecitando l'aiuto di un Paese straniero per mettere in cattiva luce lo sfidante democratico Joe Biden in vista delle prossime elezioni.
"In una situazione di questo tipo c'è poca voglia di investire sui mercati azionari", osserva un trader.
Lettera su tutto il listino con qualche eccezione su titoli minori.
Pesanti le banche. Giù le big Unicredit (MI:CRDI) (-2,75%) e Intesa (MI:ISP) Sp (-1,92%). MPS (MI:BMPS) cede il 3,8%, realizzata dopo i recenti rialzi.
Tengono le utility, comunque negative ma che registrano ribassi più contenuti: Snam (MI:SRG) (+0,07%), Italgas (MI:IG)(-0,64%), Terna (MI:TRN) (-0,62%).
Fca (MI:FCHA) perde l'1,9% che si aggiunge al -2% registrato ieri in scia al profit warning di Saf Holland e all'arresto di un alto dirigente, Emanuele Palma, nell'ambito delle indagini del dipartimento di giustizia degli Stati Uniti sulle emissioni dei veicoli diesel.
Mediaset (MI:MS) cede l'1,4% a 10 centesimi sotto il prezzo di recesso di 2,77 euro, diritto che è comunque scaduto per i titolari di azioni del Biscione eventualmente contrari all'operazione Mfe, che prevede di mettere sotto una holding europea gli asset italiani e spagnoli. Più incerto l'esito, invece, sulla controllata spagnola Mediaset Espana a 5,89 euro, ben lontana dai 6,54 euro del recesso. L'esercizio di tale diritto per i soci della società iberica scadrà il prossimo 9 ottobre. Un primario broker italiano scrive che "il recesso in Italia non è un problema, il focus è ora sulla Spagna".
Fra i minori, ancora denaro su I grandi viaggi che svetta in testa al paniere con un +9% dopo il fallimento della britannica Thomas Cook con il mercato che apprezza il venire meno di un competitor nel settore per il tour operator italiano.