STOCCOLMA (Reuters) - La proposta di regolamento Ue sull'intelligenza artificiale potrebbe mettere a rischio la competitività e la sovranità tecnologica dell'Europa, secondo una lettera aperta firmata da oltre 160 manager di aziende, che vanno da Renault (EPA:RENA) a Meta.
Questo mese i legislatori dell'Ue hanno approvato una serie di bozze di norme in base alle quali i sistemi come ChatGpt dovranno rivelare quali contenuti sono generati dall'intelligenza artificiale, aiutare a distinguere le cosiddette immagini 'deep-fake' da quelle reali e dare garanzie contro i contenuti illegali.
Dalla diffusione di ChatGpt, sono state pubblicate diverse lettere aperte che chiedono una regolamentazione dell'intelligenza artificiale e sollevano il "rischio di estinzione causato dall'Ia".
Tra i firmatari delle lettere precedenti figurano Elon Musk, il Ceo di OpenAi Sam Altman, Geoffrey Hinton e Yoshua Bengio; due dei tre esperti informatici noti come i "padrini dell'Ia".
Il terzo cosiddetto "padrino dell'Ia", Yann LeCun, che lavora per Meta, ha firmato oggi la lettera che contesta i regolamenti dell'Ue. Tra gli altri firmatari figurano i manager di una serie di aziende, come la società spagnola di telecomunicazioni Cellnex, l'azienda francese di software Mirakl e la banca d'investimento tedesca Berenberg.
Queste aziende, insieme a Renault e Meta, al momento non hanno risposto alle richieste di commento.
La lettera avverte che, in base alle norme proposte dall'Ue, le tecnologie come l'Ia generativa verrebbero pesantemente regolamentate e le aziende che sviluppano tali sistemi si troverebbero ad affrontare costi di compliance elevati e rischi di responsabilità civile eccessivi.
Tale regolamentazione potrebbe portare le aziende altamente innovative a spostare le attività all'estero e gli investitori a ritirare i propri capitali dallo sviluppo dell'Ia europea in generale.
Altman, Ceo di OpenAi, che a maggio aveva minacciato di ritirare ChatGpt dal mercato europeo se fosse diventato troppo complesso rispettare le prossime leggi sull'Ia, ha poi fatto marcia indietro e ha detto che l'azienda non ha intenzione di lasciare l'Europa.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Gianluca Semeraro)