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Credit Agricole alza l'offerta su Creval, per Norisk "troppi delisting a Milano"

Pubblicato 15.04.2021, 10:04
© Reuters.
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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Nuovi riscontri nella bagarre Credit Agricole (MI:CAGR)/ Creval (MI:PCVI). La banca francese ha infatti aumentano il prezzo dell'Opa volontaria sul totale delle azioni della banca italiana, andando incontro a quelle che erano le richieste dei principali soci ed adviser nell'ultima settimana dell'offerta. 

Dopo l'ok del cda, l'istituto francese offre ora 12,2 euro per azione più lo 0,3% di premio al raggiungimento del 90% della soglia (totale 12,5 euro), oltre la quale scatterà l'offerta sulle azioni residue. A mettere a punto la nuova struttura, ci hanno pensato Equita (MI:EQUI), JPMorgan  (NYSE:JPM), e l'ufficio legale Bonellli Erede.

La nuova proposta, che si distacca dalla precedente di 10,50 euro ritenuta "non congrua" per il fair value del Creval, si avvicina all'esigenze dei soci, con il titolo della banca che infatti guadagna il +0,65% sui nuovi prezzi d'Opa a 12,42 per azione. 

Prima del passo avanti della banque verte, ad alzare gli scudi contro l'avanzata della banca francese erano stati i soci internazionali del Creval, come il francese Denis Dumont (titolare del 6,15% della banca di Piazza Affari). 

Dumont aveva precisato di non essere contrario al M&A ma aveva sottolineato che il "prezzo offerto non è adeguato al valore attuale e prospettico della banca", invitando i connazionali a "rivedere il prezzo d'offerta", per superare "le asprezze di una strategia di comunicazione che si allontana dal formale approccio amichevole manifestato".

Da Londra, si era mossa anche Petrus Advisers che possiede il 3,015% della banca della Valtellina. Secondo gli advisor britannici, la proposta francese non valorizzava "adeguatamente la banca né su base standalone né in ottica M&A", con il prezzo fair indicato tra 12,95 e 22,7 euro. La società londinese aveva suggerito al credito francese "di riconoscere la qualità di CreVal e della sua leadership". 

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L'offerta si concluderà il 21 aprile, ma due giorni prima l'assemblea degli azionisti creava si riunirà approvare il bilancio 2020 e rinnovare il board. La lista di maggioranza è stata presentata da Dumont, il quale ha confermato la squadra insieme all'attuale Ceo Luigi Lovaglio.

Troppi delisting a Piazza Affari

L'offerta della banca francese è finalizzata al delisting di Creval da Piazza Affari, fatto che, nonostante il nuovo prezzo, potrebbe allontanare gli investitori a partecipare all'Opa. 

Nell'ultimo anno, infatti, promuovere offerte al fine di assumere il controllo di una società e portarle fuori dalla sfera pubblica del mercato è diventato un trend sempre più crescente, tanto che Consob ha pubblicato uno studio (Discussion Paper) sull’attuazione delle Opa in Italia nel periodo 2007-2019.

Secondo l'authority, le offerte italiane sono perlopiù finalizzate a ritirare la società dalla quotazione, con il 60% delle operazioni prese in esame che hanno previsto l’ipotesi del delisting, evidenziando un trend crescente dell’incidenza dell’uscita dal listino, passato negli ultimi cinque anni dal 50% al 90%. 

Preoccupa non solo l’alto numero di fuoriuscite da Piazza Affari (per altro ultima nella classifica europea per capitalizzazione di mercato rispetto al Pil), ma anche l’entità delle stesse società che andranno ad indebolire la piazza milanese. Stanno aumentando, inoltre, le operazioni su società con meno capitalizzazione ma ben radicate nel territorio italiano come Panariagroup (MI:PAGR) e Carraro (MI:CARRA), storico marchio per i trattori agricoli fondato nel 1932. 

Per Stefano Sanna, wealth advisor della società finanziaria milanese Norisk SCF, "la recente ondata di Opa su Piazza Affari ha visto protagonisti gli azionisti di controllo di diverse società che si sono mossi con l'obiettivo di ricomprarsi le aziende e, in un secondo momento, ritirarle dalla quotazione. Uno scopo molto diverso da quello che era stato inizialmente pensato per la disciplina dell'OPA, che avrebbe dovuto riguardare la contesa del controllo di aziende "bersaglio" di scalate, anche contro la volontà del management e/o degli azionisti principali (scalate ostili)". 

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Secondo Sanna, "questo fuggi fuggi da Piazza Affari ci obbliga a fare una riflessione su Borsa Italiana", che da parte di molti investitori viene percepita come il "parco privato" di poche famiglie imprenditoriali italiane e della politica, "più che una Borsa valori aperta e in grado di far confluire investimenti, anche da parte straniera".

"Piazza Affari rimane sottodimensionata se proporzionata all'importanza dell'economia italiana, ma allo stesso tempo ne riflette alcuni importanti limiti. Ad esempio, le valutazioni e i premi "a sconto" rifletto in buona parte la debole crescita economica italiana rispetto a quella degli altri Paesi europei e, ancor di più, degli USA".

L'advisor sottolinea ad Investing.com come la quotazione "non sia una sfida indifferente e la sensazione è che in alcuni casi diverse matricole siano arrivate impreparate a questo debutto".

Il mercato - spiega infine il partner della firm finanziaria - impone di "saper dialogare con gli investitori istituzionali, disporre di un'adeguata governance, fornire budget e dati prospettici con regolarità. Il mercato raramente ha premiato operazioni caratterizzate da una mera logica di arricchimento".

Ultimi commenti

Parole sante, davvero vergognoso l'atteggiamento di certi pseudoimprenditori che prima raccolgono capitali nei momenti buoni e poi approfittano delle crisi (se non lo pianificano scientemente) per ricomprarsi il flottante a quattro spicci...
il mio commento e' stato sempre cancellato da questo forum il riassunto ?borsa italiana e' la Borsa di shangai e le banche italiane bancarelle del torrone, per questo il nostro indice non compare neanche nelle migliori piattaforme di trading professionali.
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