Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo non aver fatto prezzo in avvio, Saipem (BIT:SPMI) cade del 15% nel giorno in cui il cda ha dato il via all'aumento di capitale da 2 miliardi di euro, approvando anche i termini e le condizioni finali. In calo anche la controllante Eni (BIT:ENI) (-3,6%).
L'aucap, si legge nella nota, avrà luogo mediante l'emissione di 1.974.327.430 azioni ordinarie Saipem che verrano offerte in opzione agli azionisti ordinari e di risparmio "nel rapporto di 95 nuove azioni ogni 1 azione ordinaria o di risparmio posseduta, al prezzo di sottoscrizione di euro 1,013 per ciascuna azione, da imputarsi quanto a euro 0,021 a capitale sociale e quanto a euro 0,992 a sovrapprezzo".
Il prezzo di emissione incorpora uno sconto di circa il 30% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Theoretical Ex Right Price o TERP) delle azioni ordinarie Saipem, mentre i diritti di opzione validi per la sottoscrizione delle nuove shares sono esercitabili "dal 27 giugno 2022 alle ore 13.00 dell’11 luglio 2022".
Sottoscrizioni
Eni e CDP Industria si sono "irrevocabilmente" impegnati a sottoscrivere tutte le azioni relative alle partecipazioni (il 44% del nuovo capitale), a cui si aggiunge il contratto di garanzia (underwriting agreement) stretto tra Saipem e un pool bancario.
In particolare, viene precisato nella nota, " BNP Paribas (EPA:BNPP), Citigroup (NYSE:C), Deutsche Bank (ETR:DBKGn), HSBC (LON:HSBA), Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) in qualità di joint global coordinators e ABN AMRO (AS:ABNd), Banca Akros – Gruppo Banco BPM, Banco Santander (BME:SAN), Barclays (LON:BARC), Bper Banca (BIT:EMII), Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS), Societe Generale (EPA:SOGN) in qualità di joint bookrunners si sono impegnati a sottoscrivere le nuove azioni non sottoscritte fino ad 1,12 miliardi".
L'iniezione di liquidità si inserisce "nel più ampio contesto della manovra di rafforzamento patrimoniale e finanziario" approvata da Saipem lo scorso 24 marzo, giorno in cui è stato approvato anche l’aggiornamento del piano strategico 2022-2025.
Il piano
Nel nuovo piano, la società si concentrerà sulla riduzione dei costi di struttura, per un importo per il 2022 di oltre Euro 150 milioni e "per un importo di oltre Euro 300 milioni a regime nel 2024, partendo dalla baseline di costi del 2021 pari a Euro 2,7 miliardi".
Oltre alle acquisizione di attività Offshore, sia E&C sia Drilling, il gruppo ingegneristico si concentrerà sulla "gestione attiva del portafoglio" attraverso "azioni aggiuntive che potrebbero apportare potenziale liquidità addizionale per oltre Euro 1,5 miliardi come la monetizzazione di asset, la rinegoziazione di contratti esistenti e la vendita del business Drilling Onshore".
A fine dello scorso gennaio, la società ha perso oltre il 40% in seduta dopo aver annunciato il terzo profit warning consecutivo.