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Fabbriche europee a rischio con fusione Peugeot-Fiat

Pubblicato 05.11.2019, 17:21
Aggiornato 05.11.2019, 17:25
Fabbriche europee a rischio con fusione Peugeot-Fiat
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di Edward Taylor

FRANCOFORTE (Reuters) - La promessa di Fiat Chrysler (MI:FCHA) e Psa, proprietaria di Peugeot, di non chiudere stabilimenti in caso di fusione rischia di essere messa a dura prova poiché il nuovo gruppo avrebbe una capacità produttiva inutilizzata di quasi sei milioni di veicoli in un mercato dell'auto in rallentamento.

La scorsa settimana le società hanno annunciato un piano per la creazione di un gigante da 50 miliardi di dollari che supererà Hyundai, General Motors (NYSE:GM), Ford e Honda per diventare il gruppo automobilistico numero 4 al mondo, sulla base degli 8,7 milioni di veicoli venduti complessivamente l'anno scorso.

Il nuovo produttore di auto e camion avrebbe una capacità produttiva potenziale di 14 milioni di veicoli, secondo quanto riferito a Reuters da LMC Automotive. Ma il settore è entrato in una fase di rallentamento e in particolare il mercato europeo delle utilitarie -- dove sia Psa che Fiat Chrysler sono fortemente esposte -- è sotto pressione.

"Il tasso di utilizzo sarebbe al 58%, il che lascerebbe il gruppo con quasi sei milioni di unità di capacità inutilizzata in tutto il mondo", ha detto LMC Automotive. "L'Europa probabilmente subirà le conseguenze maggiori di eventuali chiusure di impianti".

Sindacati e politici hanno già espresso i loro timori per la perdita di posti di lavoro, e sia la francese Psa sia l'italo-americana Fca hanno escluso la chiusura di fabbriche nel tentativo di smorzare le preoccupazioni.

Ma le scadenze del 2021 e del 2025 per il raggiungimento degli obiettivi sulle emissioni in Europa aumentano la pressione su Fca affinché adotti i motori di Psa, più efficienti, mettendo in particolare in discussione alcuni degli stabilimenti per la produzione di motori di Fca in Europa -- principalmente in Italia e Polonia.

"L'attenzione sarà rivolta all'Europa, dove si potrebbero combinare linee di prodotto su scala ridotta, trasmissioni e futuri investimenti in veicoli elettrici", ha dichiarato l'analista di Bernstein Research Max Warburton in una nota.

Il nuovo gruppo Psa-Fca avrebbe una quota di mercato del 22% in Europa, secondo i dati sulle immatricolazioni di settembre dell'associazione automobilistica Acea (MI:ACE), superando Volkswagen (DE:VOWG) che, con una quota di mercato del 20%, è stata finora la maggiore casa automobilistica in Europa.

VULNERABILITA'

Psa ha già aiutato Opel, acquistata da General Motors nel 2017, a fare progressi con gli obiettivi di emissioni introducendo la piattaforma per le utilitarie e i motori nella fabbrica Opel di Saragozza, in Spagna, dove produce la Opel Corsa.

La piattaforma Cmp è ora utilizzata nelle fabbriche di Poissy, in Francia, Trnava, in Slovacchia e Kenitra, in Marocco per costruire veicoli a marchio Peugeot, Citroen e DS, e potrebbe essere estesa per adattarsi ai modelli di Fca Lancia, Alfa Romeo e Fiat per migliorare le economie di scala.

Il mercato delle utilitarie è sotto pressione perché le norme sulle emissioni stanno costringendo ad aggiungere alle auto complessi convertitori catalitici, rendendole meno economiche.

"In base ai nuovi obiettivi CO2, queste auto necessiteranno di numerosi aggiornamenti che saranno costosi. Ciò costringerà alcuni produttori a rinunciare ad alcuni di questi modelli poiché il livello di investimento è molto elevato", secondo Felipe Munoz, analista globale di JATO Dynamics.

Psa ha già eliminato i modelli Opel Adam e Karl perché è diventato antieconomico renderli conformi alle normative sulle emissioni di CO2. Nel frattempo, Ford ha abbandonato la produzione della Ka, che faceva uso della stessa piattaforma della Fiat 500.

Nel complesso, la quota di mercato delle auto nei cosiddetti segmenti delle utilitarie A e B dovrebbe ridursi al 38% in Europa entro il 2021, in calo rispetto al 40% dell'anno scorso, mentre si prevede che la domanda di veicoli sportivi reggerà bene, ha affermato Sammy Chan di LMC.

Di conseguenza, gli impianti di produzione con bassi volumi in Europa sono sempre più vulnerabili, come lo stabilimento Fiat Kragujevac in Serbia e gli impianti Vauxhall di Psa a Ellesmere Port e Luton in Gran Bretagna, ha aggiunto LMC.

In termini di impianti per motori, Psa ha operazioni importanti a Tremery e Douvrin in Francia, e ha anche riqualificato l'ex fabbrica di General Motors Szentgotthard in Ungheria.

I marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo attualmente si riforniscono di motori dagli stabilimenti di Termoli e Pratola Serra in Italia e dall'impianto di Bielsko-Biala in Polonia.

"In termini di impianti per la produzione di motori, è probabile che a lungo termine uno o due fabbriche Fca in Europa non siano più necessarie", ha detto LMC.

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