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Fiat a -3%: ancora paura dei dazi. Marchionne: “Non è la fine del mondo”

Pubblicato 28.06.2018, 13:49
© Reuters.  Fiat a -3%: ancora paura dei dazi. Marchionne: “Non è la fine del mondo”
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Investing.com - Torna in calo Fiat (MI:FCHA) che a Piazza Affari cede il 3%, perdendo così i guadagni degli ultimi due giorni. Fca si attesta tra i peggiori di un Ftse Mib in calo a metà mattinata, accompagnata dalla “sorella rossa” Ferrari (MI:RACE), in flessione del 2,66%.

Non bastano le giravolte dell’amministrazione Trump, con il presidente che da un lato prosegue nei suoi toni da “America First” per poi cercare le rassicurazioni sulla volontà di non andare verso strette eccessive nei confronti della Cina.

Il settore automobilistico resta al centro degli annunci via Twitter di Donald Trump, con la minaccia dei dazi al 20% sulle importazioni di auto negli Stati Uniti, rispetto all’attuale 10% su quelle europee. Nella giornata di oggi, Trump ha annunciato, sempre tramite il famoso social network, che si starebbe per concludere la valutazione sulle importazioni di autoveicoli europei negli Usa, lasciando intendere che la decisione potrebbe essere vicina.

Secondo l’associazione dei produttori europei (Acea (MI:ACE)), il mercato automobilistico tra Usa e UE vale il 10% del commercio totale tra le due aree con gli Stati Uniti primo mercato per l’export di veicoli dall’Europa in termini sia di volumi che per ricavi. Secondo Bloomberg, i dazi metterebbero a rischio quasi 300 miliardi di dollari.

Nella giornata di ieri, l’ad Fca Sergio Marchionne aveva ridimensionato l’impatto di possibili dazi, affermando che “non sono la fine del mondo”, aggiungendo che si tratta di “un problema da gestire: tutto è gestibile”.

Marchionne sembrerebbe aver svolto un ruolo “da pompiere”, soprattutto nei confronti di Trump, affermando di “capire politicamente la sua posizione”.

Secondo Marchionne, la posizione di Italia e Francia sarebbe diversa rispetto alla Germania, la quale potrebbe essere colpita maggiormente rispetto alle altre due. “Fca produce quasi 3 milioni di autovetture in Nord Amerca”, ha spiegato, con l’obiettivo che “sarà un altro, ci sarà una base su cui ricostruire un equilibrio diverso”.

Nei giorni scorsi, inoltre, il Wall Street Journal scriveva che Fiat rappresenta il gruppo che ha ritirato il maggiorn numero di auto dall’inizio dell’anno con 6 milioni di vetture, il triplo di Ford (2 milioni). Lo stesso “record” è stato ottenuto da Fca anche prendendo in considerazione il periodo degli ultimi 3 anni per complessivi 11,5 milioni di unità, facendo di Fiat il marchio che “crea” più problemi alla clientela.

Forse anche per cercare di migliorare in questo settore, Fiat ha sottoscritto un nuovo finanziamento con la Banca Europea per futuri investimenti destinati ai progetti di ricerca e sviluppo, programmati durante il periodo 2018-2020. Il totale del finanziamento richiesto risulta essere di 420 milioni di euro. Inoltre, scrive la società nel comunicato, “le attività di R&S saranno orientate all’applicazione delle tecnologie di connettività per offrire sevizi telematici sulla linea di prodotti Fca”. Tali progetti, conclude la nota, “includono altresì lo sviluppo di tecnologie digitali da applicarsi ai processi di produzione”.

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