Di Mauro Speranza
Investing.com - Fiat sempre al centro delle grandi manovre da parte delle grande case automobilistiche, ma il gruppo italo – statunitense sembra faccia fatica a farsi accettare.
La pioggia di rifiuti sta portando il titolo Fiat Chrysler (MI:FCHA) Automobiles (NYSE:FCAU) a ritracciare a Piazza Affari, con una flessione superiore all’1%, restando tra i peggiori delle blue chips del Ftse Mib.
Renault e Nissan
Ieri Fiat aveva chiuso la seduta con una crescita del 2,6%, sostenuta dalla notizia di un possibile interesse di Renault (PA:RENA). Il gruppo francese starebbe trattando l’acquisto di Nissan, per poi poter fare un’offerta a Fca partendo da un soggetto più grande nato dalla fusione, almeno secondo quanto scriveva il Financial Times.
Oggi è arrivata la doccia fredda, con il Ceo di Nissan, Hiroto Saikawa, che si è detto “non a conoscenza” di alcuna discussione con Renault relativa ad una possibile offerta congiunta per Fiat. “Per niente”, è stata la netta risposta di Saikawa ai giornalisti alla domanda se avesse udito qualcosa in merito.
Uno stop all’operazione Renault sembrerebbe già arrivato direttamente dal Governo francese tre anni fa, secondo quanto scrive il Financial Times, quotidiano stesso che aveva lanciato la notizia in questi giorni.
Il tentativo di una fusione Fiat-Renault sarebbe stato effettuato dal precedente ad Carlos Ghosn, poi rimosso dall’incarico dopo le accuse di reati finanziari.
Volkswagen (DE:VOWG)
“No, non siamo interessati a Fca”. Sono queste le ulteriori nette dichiarazioni contrarie all’acquisizione di Fiat, questa volta arrivate dall’ad di Volkswagen (DE:VOWG_p), Herbert Diess, nel corso di un’intervista col Sole 24 Ore.
“Le nostre priorità sono altre”, ha agggiunto Diess, in quanto “queste operazioni richiedono troppe energie” che “sono rivolte tutte all’interno” in questo momento.
Priorità che non contemplano Alfa Romeo e Maserati, in quanto Volksawage già detiene “marchi di lusso”, ha spiegato ancora Diess
Peugeot
Relativamente all’altra casa francese, questa volta sarebbe stata Fiat a rifiutare le “avance”, con una smentita secca arrivata dall’Italia.
Il mega gruppo italo-francese da 45 miliardi che nascerebbe dalla fusione avrebbe una disponibilità di PSA, ma potrebbero restare solo ipotesi di collaborazioni su determinati progetti e modelli di auto.