Di Mauro Speranza
Investing.com – Il governo italiano avrebbe fatto un sondaggio per capire se Unicredit potrebbe essere interessata ad acquistare la quota di maggioranza di Monte dei Paschi di Siena. La notizia è stata diffusa da “fonti a conoscenza della materia” vicine a Bloomberg, rimaste volutamente anonime.
Secondo il quotidiano americano ci sarebbero stati colloqui informali tra il Ministero dell’Economia e la banca, ma per ora si tratterebbe solo di contatti preliminari, mentre il governo starebbe valutando anche altre opzioni.
Interrogati sulla questione dalla stessa Bloomberg, dal Ministero e da Unicredit si sono rifiutati di commentare, mentre il portavoce di Mps non sarebbe stato disponibile per un commento.
“Se Mustier ha ripetutamente affermato che UniCredit non è interessata a fusioni o acquisizioni”, sottolineano da Bloomberg, “alcuni analisti hanno evidenziato la crescente pressione sulla banca dopo che la rivale Intesa Sanpaolo (MI:ISP) con l'acquisizione di Ubi Banca (MI:UBI)”.
Nel frattempo, a Piazza Affari Mps (MI:BMPS) guadagna oltre l’1,5%, mentre Unicredit (MI:CRDI) continua ad essere oggetto di vendite (-1,50%), dopo il sell-off di ieri (-6%).
Una vendita difficile
Da Bloomberg sottolineano come l’operazione tra Unicredit e Mps potrebbe essere di difficile realizzazione, in particolare per i problemi di bilancio della banca senese. “Il basso rapporto CET1 del Monte dei Paschi e il pesante rischio legale ereditato dal passato potrebbero richiedere capitale aggiuntivo, garanzie e trasferimento del rischio per il successo di un'operazione”, spiega Jonthan Tyce, analista Bloomberg.
Il rischio legale complessivo di Mps ammonta a circa 10 miliardi di euro, rischio che continua a pesare sulla banca rappresentando un “rischio visto come un ostacolo significativo a qualsiasi accordo per sottrarre la banca alle mani dello Stato”, spiegano da Bloomberg.
Se il governo resta proprietario del 68% del capitale della banca, il processo di uscita del Tesoro da Mps dovrebbe avviarsi dopo il completamento di una complessa operazione che gli consentirebbe di trasferire oltre 8 miliardi di euro di debiti in sofferenza al gestore patrimoniale statale Amco.