MILANO (Reuters) - Senza un nuovo terminale di rigassificazione, l'Italia potrebbe trovarsi di fronte a un deficit di gas da 5-6 miliardi di metri cubi nell'inverno 2023-24.
Lo ha detto l'amministratore delegato di Eni (BIT:ENI) Claudio Descalzi durante una conferenza sull'energia.
L'Italia ha in programma la realizzazione di un terminale galleggiante di gas naturale liquefatto (Gnl) nella città di Piombino, basato su un'unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (Fsru), che dovrebbe essere operativo entro la fine di marzo del prossimo anno per aumentare l'offerta e compensare la carenza di importazioni russe.
L'infrastruttura, gestita dall'operatore della rete del gas Snam (BIT:SRG), deve ottenere il via libera entro fine ottobre per aumentare la capacità di Gnl dell'Italia all'inizio del 2023.
"Abbiamo assolutamente bisogno di un nuovo rigassificatore", ha detto Descalzi. "Senza il nuovo rigassificatore i conti non tornano, nell'inverno 2023-24 rischiamo di essere sotto di 5-6 miliardi di metri cubi di gas".
L'AD di Eni ha aggiunto che le importazioni di gas dall'Algeria sono vitali per l'Italia, in quanto stanno sostituendo le forniture dalla Russia.
Descalzi ha affermato che le importazioni di gas dall'Algeria copriranno il 38% del fabbisogno italiano l'anno prossimo, rispetto al 12% prima della crisi ucraina.
"L’Algeria arriverà a 27 miliardi di metri cubi l'anno prossimo, mentre la Russia prima arrivava a 29 miliardi. È essenziale che l'Algeria continui così, noi andiamo là ogni dieci giorni per controllare che tutto sia a posto", ha detto Descalzi.
(Giulio Piovaccari, tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)