Di Sam Boughedda
Jefferies ha declassato Adidas AG (ETR:ADSGN) (OTC:ADDYY) a Hold da Buy aumentando il target di prezzo sul titolo a 150 euro da 140 euro per azione, dopo che la società ha rivisto al ribasso la guidance 2023 a seguito della fine dei rapporti con Kenye West.
Nel rendere note le previsioni per il 2023, il colosso tedesco ha dichiarato di "aver tenuto conto di un significativo impatto negativo" dovuto all'invenduto delle Yeezy, le scarpe a firma di Kanye West con il quale la società ha smesso di collaborare dopo i commenti antisemiti del rapper.
Adidas ha rivelato che potrebbe perdere circa 1,2 miliardi di euro di ricavi nel 2023 se non riuscisse a vendere tutte le Yeezy in stoccaggio, con una perdita operativa annuale stimata di 700 milioni di euro.
“I numeri parlano da soli. Al momento non stiamo ottenendo i risultati che dovremmo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Adidas Bjørn Gulden, che il mese scorso ha sostituito Kasper Rørsted alla guida dell’azienda. “Il 2023 sarà un anno di transizione per creare le basi per tornare a essere un’azienda in crescita e redditizia".
Secondo gli analisti della banca d'affari "non è più facile chiudere gli occhi". "Nelle ultime settimane, i cambiamenti di management di ADS hanno aiutato gli investitori a guardare attraverso una più profonda depressione del 2023. E le nuove collaborazioni sembravano aver colpito nel segno, accennando a leve molto più efficaci su cui costruire la domanda", hanno scritto gli analisti.
"Ma la conferma di un minimo ancora più profondo per il 2023, pur necessaria per una più rapida ricostruzione degli utili, spaventerà molti".
Gli analisti sospettano che il "calo più profondo" consentirà ad Adidas di smaltire in modo più aggressivo le scorte di prodotti non Yeezy nei vari canali e che l'annuncio di ieri sembri riguardare un dolore più a breve termine "per arrivare più rapidamente a un modello di vendita a prezzo pieno più funzionante e più elevato".
"Lo scostamento tra i risultati operativi e l'eccezionale distribuzione di denaro vedrà probabilmente ADS chiudere il 2022 con una leggera posizione di debito netto. E ci fa supporre che non ci sarà alcuna proposta di dividendo né per il 2022 né per il 2023".
"Con il forte rimbalzo delle azioni dai minimi di novembre e date le sfide nell'articolare la realizzazione degli utili a medio termine, tagliamo a Hold e alziamo leggermente il PT a 150 euro, mentre spostiamo la valutazione al 2025", concludono gli analisti.