Il proprietario dell'Ultimate Fighting Championship (UFC) e della World Wrestling Entertainment (WWE), TKO Group Holdings (TKO), ha raggiunto un accordo di 335 milioni di dollari per concludere un gruppo di cause collettive avviate da ex lottatori dell'UFC in merito ai loro compensi, come risulta da un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC).
L'accordo fa seguito alle affermazioni secondo cui TKO avrebbe messo in atto pratiche anticoncorrenziali creando una posizione dominante di acquisto nel settore delle arti marziali miste professionali di alto livello, con conseguente soppressione degli stipendi dei lottatori.
TKO intende pagare l'importo dell'accordo in più rate e si è notato che tale importo può essere sottratto dal reddito imponibile.
Il valore delle azioni della TKO è aumentato del 7,8% alla fine delle contrattazioni di mercoledì.
L'origine di queste cause è l'insieme di richieste legali presentate da dicembre 2014 a marzo 2015, che sono state poi fuse in un'unica causa nel giugno 2015, e comprende un'ulteriore richiesta legale avviata nel 2021.
Con questo accordo, TKO cerca di risolvere tutte le richieste legali pendenti relative alla sua condotta sul mercato e ai problemi di pagamento dei lottatori.
Nelle loro osservazioni sull'accordo, gli analisti di Guggenheim Securities hanno dichiarato che:
"Riteniamo che questa risoluzione sia vantaggiosa per diversi motivi: in primo luogo, elimina il rischio di un contenzioso prolungato; in secondo luogo, l'importo dell'accordo dovrebbe essere gestibile per TKO; in terzo luogo, è probabile che elimini le incertezze relative alla potenziale distribuzione degli utili agli azionisti che potrebbe essere annunciata nel corso dell'anno".
"Vogliamo anche sottolineare che l'entità dell'accordo non dovrebbe alterare in modo significativo le nostre proiezioni sulla distribuzione del capitale della società nei prossimi anni", hanno proseguito.
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