ROMA (Reuters) - Il governo punta a riportare la produzione di vetture in Italia a 1 milione all'anno e a tutelare l'occupazione nel settore, che è strategico, per questo è necessario mantenere un rapporto "equilibrato" con Stellantis (BIT:STLAM).
Lo ha detto Giorgia Meloni, criticando la fusione tra Fca e la francese Psa che nel 2021 ha dato vita a Stellantis ma in realtà, secondo la premier, celava "una acquisizione francese".
"Vogliamo difendere l'interesse nazionale e instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis, difendere la produzione e i livelli occupazionali", ha detto Meloni, precisando: "Se si vuole vendere un'auto pubblicizzandola come gioiello italiano allora quell'auto deve essere prodotta in Italia".
"Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno 1 milione di auto l'anno", ha detto Meloni rispondendo durante il Question Time alla Camera a una interrogazione sulle iniziative per garantire la continuità produttiva e occupazionale presso gli stabilimenti italiani di Stellantis e di Magneti Marelli nell'ambito di un piano di rilancio del comparto automobilistico.
In serata l'azienda automobilistica, attraverso un portavoce, ha replicato di essere "fortemente impegnata in Italia e lo ha fatto negli ultimi anni (...). Ha investito diversi miliardi di euro nelle attività italiane per nuovi prodotti e siti produttivi".
La premier ha ricordato come i marchi italiani collegati a Stellantis rappresentino una parte importante della storia industriale nazionale, ma proprio per questo bisogna anche "avere il coraggio di criticare alcune scelte che sono state fatte dalla proprietà e dal management del gruppo quando sono state distanti dagli interessi italiani".
La premier cita lo spostamento della sede legale e fiscale fuori dall'Italia e la fusione Fca-Psa che "celava una acquisizione francese, tanto è vero che nel cda di Stellantis siede un rappresentante del governo francese... Non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengono maggiormente in considerazione le istanze francesi rispetto a quelle italiane".
(Francesca Piscioneri, editing Claudia Cristoferi)