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Nuovo tonfo di Natixis nei timori per la liquidità

Pubblicato 21.06.2019, 11:14
© Reuters.

Di Geoffrey Smith

Investing.com - Una delle eredità dell’ultima crisi finanziaria è stata l’acuta sensibilità degli investitori a qualsiasi cosa lasci intendere un rischio per la liquidità.

Questa sensibilità è stata particolarmente avvertita in Francia negli ultimi due giorni, dove Natixis (PA:CNAT) è crollata di quasi il 12% sulla notizia che avrebbe più esposizione di quanto non sembri ad obbligazioni societarie illiquide, la maggior parte delle quali emesse da compagnie legate a Lars Windhorst, un finanziatore tedesco con un passato di luci e ombre.

Il titolo della banca di investimenti francese ed asset manager è crollato di un altro 2,3% entro metà mattina a Parigi questo venerdì, con la performance peggiore di tutte le banche europee, dopo una conference call con gli investitori in cui la direzione ha cercato di placare i loro timori, apparentemente senza molto successo.

L’indice di riferimento CAC 40 sale invece dello 0,5%, vicino ad un nuovo massimo dell’anno, più di tutti gli altri indici europei, eccezion fatta per lo spagnolo IBEX 35. Tutti i mercati seguono a ruota le borse USA da quando la Federal Reserve ha segnalato l’intenzione di tagliare i tassi di interesse se l’economia USA dovesse rallentare ancora.

I problemi di Natixis sono cominciati mercoledì, quando il Financial Times ha riportato che la sua filiale di gestione di fondi H2O ha accumulato oltre 1,4 miliardi di euro (1,56 miliardi di dollari) per bond emessi da compagnie controllate da Windhorst, sparsi tra vari fondi. E le cose sono peggiorate ieri, quando l’agenzia di consulenza Morningstar ha sospeso il rating su uno di questi fondi, Allegro, per via dei timori per la liquidità di alcuni possedimenti.

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Le somme coinvolte sembrano piccole (H2o Allegro Eur-r C avrebbe solo 2,26 miliardi di euro di asset in gestione in base ai dati di Investing.com), ma la notizia arriva in un momento strano. Sono passate solo due settimane da quando Neil Woodford, selezionatore di azioni britannico di alto profilo, è stato costretto a “congelare” uno dei suoi principali fondi per proteggerlo da una svendita di asset per soddisfare le richieste di prelievo. Woodford, inoltre, aveva fatto delle scommesse senza successo su asset che si sono dimostrati difficili da vendere.

È passato meno di un anno da quando GAM (SIX:GAMH), l’asset manager elvetico costituitosi da Bank Julius Baer, ha licenziato il gestore di fondi Tim Haywood ed ha chiuso il suo Abolute Return Bond Fund per errori simili.

Ma il vero motivo per cui il cuore dei mercati ha sussultato dopo questi eventi è il ricordo di quanto successo nel 2007, quando due fondi si sono improvvisamente imbattuti in problemi di liquidità, costringendo la BCE ad un’iniezione di emergenza di liquidità sul mercato monetario che ha segnato l’inizio di un processo destinato a terminare col disastro di Lehman Brothers l’anno dopo.

Non c’è alcun indizio del fatto che i problemi di Natixis abbiano una dimensione sistemica. Ma la risposta all’incidente rappresenta un promemoria della fragilità del sentimento, per quanto l’indice USA S&P 500 abbia segnato un nuovo massimo storico ieri.

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