Di Alessandro Albano
Investing.com - Banca Piccolo Credito Valtellinese SpA (MI:PCVI) prosegue debole la seduta di martedì cedendo lo 0,73% a 12,29 euro per azione con minimi di 12,23, ma rimane sopra il prezzo Opa di Credit Agricole SA (PA:CAGR) di 10,50 euro.
Il mercato sta digerendo le valutazioni di Petrus Advisers, società finanziaria con sede a Londra con una quota del 3,015% in CreVal, secondo il quale l'offerta di pubblico acquisto "non è congrua da un punto di vista finanziario", e "non valorizza adeguatamente la banca né su base standalone né in ottica M&A".
Le fairness opinion rilasciate dagli advisor finanziari della banca italiana indicano un range valutativo compreso tra 12,95 e 22,7 euro per azione e la parte bassa del range della fairness opinion di una primaria banca internazionale come BAML è pari a 15,2, spiegano da Petrus.
"Non vediamo alcun terreno comune per eventuali reclami da parte di Credit Agricole SA (PA:CAGR) alla luce del fatto che la loro offerta di 10,50 è semplicemente troppo bassa per essere presa in considerazione".
Dall’inizio del periodo di offerta, infatti, il titolo del CreVal è rimasto costantemente sopra euro 12, suggerendo che il mercato continua a credere al CreVal e al suo management e non dando più di tanta credibilità al tentativo della banca francese.
Inoltre, l'advisor britannico ritiene che la proposta francese in merito ad un possibile rinvio del rinnovo del cda della banca italiana "sia deleteria sia per il CreVal che per i suoi azionisti", e sembra un tentativo di CA "di proteggere il proprio downside nel caso in cui diventi ufficiale il fallimento dell’Opa".
La società britannica pensa infatti che, in caso di mancata Opa, il credito francese si ritroverà "con una quota di minoranza orfana e dal limitato senso strategico".
Essendo un azionista rilevante del CreVal, per Petrus Credit Agricole avrebbe potuto presentare i propri candidati per il cda, ma invece è stato "distratto dall’OPA e dalla propria strategia costruita sul giocare a ribasso e sminuire il valore del CreVal".
I soci della banca della Valtellina, aggiungono gli advisor londinesi, "dovrebbero quindi essere liberi di esprimere il proprio parere e nominare un nuovo cda all’assemblea del 19 Aprile 2021".
In conclusione, la società londinese suggerisce a Crédit Agricole "di riconoscere la qualità di CreVal e della sua leadership", offrendo un prezzo "sostanzialmente più alto oppure, semplicemente, di lasciar perdere".