La Commissione europea ha imposto una multa di 26,6 milioni di euro a Rabobank per il suo ruolo in un cartello che ha manipolato i prezzi delle obbligazioni denominate in euro, uno schema che si è esteso per oltre un decennio a partire dal 2005. Nonostante la gravità della violazione, Deutsche Bank (ETR:DBKGn) ha evitato una potenziale sanzione di 156 milioni di euro (1 euro = 1,0913 dollari) rivelando alle autorità le operazioni del cartello.
Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2016, all'interno dei mercati obbligazionari sovrani, sovranazionali e di agenzia (SSA) dello Spazio economico europeo (SEE), Rabobank e Deutsche Bank hanno coordinato le loro strategie di trading attraverso i canali Bloomberg, distorcendo i prezzi della concorrenza e minando l'integrità del mercato. La collusione prevedeva lo scambio di informazioni sensibili al mercato sui mercati secondari, con un impatto diretto sui prezzi delle obbligazioni.
La multa comminata mercoledì riflette il guadagno finanziario di Rabobank derivante dalle attività illecite, il suo ampio coinvolgimento nelle strategie di fissazione dei prezzi e la sua collaborazione durante le indagini. Rabobank aveva anticipato questo risultato e aveva già accantonato i fondi per le potenziali multe nel bilancio del 2022.
Il Commissario europeo Didier Reynders ha sottolineato l'importanza di mercati finanziari affidabili annunciando le sanzioni contro Rabobank. Il caso si aggiunge a una serie di azioni punitive della Commissione volte a limitare le pratiche anticoncorrenziali nei mercati obbligazionari. Nel maggio 2021, undici banche sono state multate per violazioni simili, anche se alcune hanno evitato le sanzioni a causa della prescrizione dei reati commessi in passato.
Oliver Blower, CEO di VoxSmart, ha sottolineato che questo incidente evidenzia la necessità di sistemi di sorveglianza più avanzati per individuare le pratiche ingannevoli all'interno delle comunicazioni finanziarie, spesso cariche di un gergo complesso.
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