Giovedì Raymond James ha ripreso la copertura su BridgeBio Pharma (NASDAQ:BBIO), assegnando un rating Outperform e fissando un obiettivo di prezzo di 45,00 dollari.
L'analisi della società suggerisce che gli stabilizzatori orali della TTR, in particolare l'acoramidis di BridgeBio Pharma e il tafamidis di Pfizer, continueranno a essere la terapia di prima linea preferita per i pazienti affetti da ATTR-CM, una patologia cardiaca causata dall'amiloidosi da transtiretina.
L'approvazione arriva nonostante i timori che i terapici RNAi, come il vutrisiran di Alnylam Pharmaceuticals, possano sfidare il dominio degli stabilizzatori della TTR. I recenti sviluppi hanno diminuito le probabilità di un utilizzo precoce di vutrisiran, in particolare dopo una battuta d'arresto nello studio di Fase 3 HELIOS-B di Alnylam, che ha portato a un cambiamento dei piani statistici.
L'analista ha anche fatto riferimento a una controversia in corso sulla proprietà intellettuale (IP) che coinvolge BridgeBio, in quanto Pfizer è in causa con i produttori di farmaci generici. Tuttavia, c'è un cauto ottimismo sul fatto che i brevetti di Pfizer saranno mantenuti fino al 2035. Gli indicatori positivi della causa suggeriscono che Pfizer potrebbe difendere con successo i propri diritti di proprietà intellettuale.
Se la protezione brevettuale di Pfizer reggerà, BridgeBio Pharma dovrebbe conquistare circa il 20% del mercato totale indirizzabile (TAM) stimato in 15 miliardi di dollari per questa terapia. Ciò potrebbe equivalere a circa 3 miliardi di dollari di picco di vendite per BridgeBio. Tuttavia, riconoscendo le attuali incertezze legali, Raymond James ha modellato in modo prudente un picco di vendite nette aggiustate per il rischio di circa 1,6 miliardi di dollari per BridgeBio Pharma.
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