Investing.com - I titoli minerari delle terre rare hanno registrato forti guadagni questa settimana dopo che la Cina ha annunciato alcune limitazioni alle esportazioni di metalli per la produzione di chip negli Stati Uniti, sollevando il timore che il Paese possa far leva sulla sua posizione dominante nelle terre rare in una guerra commerciale con Washington.
La statunitense MP Materials Corp (NYSE:MP), il più grande produttore di terre rare al di fuori della Cina, ha registrato un aumento del 7,3% nella settimana, mentre l’australiana Lynas Rare Earths Ltd (ASX:LYC), che gestisce il più grande impianto di lavorazione di terre rare al di fuori della Cina, ha guadagnato il 4,2% questa settimana.
I piccoli minatori australiani di terre rare Arafura Resources Ltd (ASX:ARU) e Australian Rare Earths Ltd (ASX:AR3) sono saliti tra il 9% e il 14% questa settimana, mentre gli estrattori cinesi di metalli, tra cui Jinduicheng Molybdenum Co Ltd (SS:601958) e China Nonferrous Mining Corp Ltd (HK:1258), hanno guadagnato circa il 4% ciascuno, grazie alla scommessa che la restrizione delle forniture farà aumentare i prezzi.
Lunedì la Cina ha dichiarato che limiterà l’esportazione negli Stati Uniti di prodotti a base di gallio e germanio, utilizzati per la produzione di semiconduttori e altre parti elettroniche.
Ma le restrizioni hanno anche aumentato le preoccupazioni che la Cina possa limitare l’esportazione di altri materiali, in particolare le terre rare, di cui il Paese è il maggior produttore mondiale.
Un consulente di alto livello della Cina ha anche affermato che le limitazioni al gallio e al germanio sono “solo un inizio” e che i Paesi dovrebbero prepararsi ad altre restrizioni se continueranno a fare pressione sul Paese.
Le terre rare sono un gruppo di 17 elementi utilizzati in una varietà di applicazioni industriali, elettroniche e militari e svolgono un ruolo chiave nella produzione di elettronica.
La Cina rappresenta circa il 70% della produzione globale di terre rare, seguita da Stati Uniti e Australia. Alla fine degli anni Duemila, il Paese aveva tentato di limitare le esportazioni di terre rare, adducendo misure ambientali e di conservazione. Nel 2014, però, l’Organizzazione Mondiale del Commercio si era pronunciata contro tali limitazioni.