Di Mauro Speranza
Investing.com – Arrivati i risultati consolidati al 30 settembre di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) che inglobano l’operazione con Ubi Banca (MI:UBI). I risultati verranno illustrati dal Ceo Carlo Messina nel corso di una conference call prevista per le ore 15:00.
La banca ha comunicato un utile netto di 6,376 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2020, che scendono a 3,112 miliardi escludendo il “goodwill negativo originato dall’acquisizione di Ubi Banca” da allocare nel 4° trimestre 2020, e a 3,073 miliardi togliendo i due mesi di apporto sempre di Ubi.
Il risultato corrente lordo risulta in aumento di circa il 16% rispetto allo stesso periodo del 2019, “escludendo le rettifiche di valore su crediti per i futuri impatti di Covid 19”. I costi operativi sono diminuiti del 3,7% rispetto ai primi nove mesi del 2019.
Dalla banca comunicano che “i risultati dei primi nove mesi del 2020 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto conseguente all’epidemia da Covid 19, riflettendo la redditività sostenibile – derivante dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato e dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi – e il supporto del gruppo all’Italia anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e s responsabilità sociale e culturale. La generazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dall’unione con Ubi Banca”.
La trimestrale
Nei mesi tra luglio e settembre 2020, Intesa Sanpaolo ha riportato un utile netto di 507 milioni di euro, superiore rispetto ai 497,1 mln previsti da Bloomberg.
Il risultato corrente lordo è pari a 997 milioni di euro (escludendo l’apporto di 123 milioni di UBI Banca), rispetto a 1.883 milioni di euro del secondo trimestre 2020 e a 1.721 milioni del terzo trimestre 2019. Il risultato netto consolidato è pari a 507 milioni di euro (escludendo il goodwill negativo di 3.264 milioni generato dall’acquisizione di UBI Banca e l’apporto di UBI Banca di 39 milioni.
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2020 registra interessi netti pari a 1.818 milioni di euro (escludendo l’apporto di 281 milioni di UBI Banca), in aumento del 3,9% rispetto ai 1.750 milioni del secondo trimestre 2020 e del 4,4% rispetto ai 1.741 milioni del terzo trimestre 2019.
I ricavi del trimestre ammontano a 4,08 mld, in questo caso sotto i 4,43 mld del consensus. Il margine di interesse netto risulta di 1,82 miliardi di euro (stima era 1,83 miliardi di euro); le commissioni nette (escludendo l’apporto di 272 milioni di UBI Banca) risultano invece di 1,86 miliardi di euro, mentre gli accantonamenti per perdite su prestiti ammontano a 853 milioni di euro, più bassi dei 992 milioni previsti dagli analisti.
La politica dei dividendi di Intesa Sanpaolo
La banca conferma la sua politica dei dividendi corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto per l’esercizio 2020 e al 70% per l’esercizio 2021, anche considerando l’acquisizione di Ubi Banca, da verificare in base alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE sul tema dopo la data del primo gennaio 2021 quando terminerà la raccomandazione dell’istituto centrale arrivata il 28 luglio scorso.
In aggiunta alla prevista distribuzione di dividendi cash da utile netto del 2020, Intesa Sanpaolo intende ottenere l’approvazione della Bce per una distribuzione cash da riserve nel 2021 alla luce dell’utile netto 2019 allocato a riserve nel 2020.
Il futuro
Da Intesa Sanpaolo si attendono “che l’utile netto possa risultare non inferiore a circa 3 miliardi di euro nel 2020 e non inferiore a circa 3,5 miliardi nel 2021, assumendo un costo del rischio potenzialmente fino a circa 90 centesimi di punto per il 2020 e fino a circa 70 centesimi di punto per il 2021.
Viene confermato un coefficiente patrimoniale Common Equity Tier 1 ratio a regime proforma atteso superiore al 13% (15) nel 2021, anche considerando l’acquisizione di UBI Banca e la predetta potenziale distribuzione cash da riserve.
Per il Gruppo risultante dall’acquisizione di UBI Banca, si prevede dal 2022 un utile netto non inferiore a 5 miliardi di euro e il proseguimento di una strategia focalizzata sulla remunerazione per gli azionisti e sul mantenimento di solidi coefficienti patrimoniali.
Infine, Intesa annuncia “il nuovo Piano di Impresa entro la fine del 2021, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato più chiaro”.