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Trump rilancia nella sua ‘guerra tech’: Alibaba nel mirino dopo TickTock

Pubblicato 18.08.2020, 10:15
© Reuters.
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Sembra non aver fine la ‘guerra’ di Donald Trump alle società tecnologiche cinesi e questa volta potrebbe essere nel mirino del Presidente il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba (HK:9988).

L’ipotesi di limitazioni all’attività del gigante cinese è stata confermata dallo stesso Trump nel corso di una conferenza stampa, rispondendo ad una domanda di un giornalista sulla questione, dopo il cessare delle attività deciso per TikTok e WeChat. “Sì, stiamo considerando altre cose, è vero”, rispondeva Trump.

Le motivazioni per una nuova escalation di quella che ormai viene definita la ‘guerra tech’ restano le stesse che hanno portato alla decisione di vietare le attività di Tiktok negli Stati Uniti: secondo Trump, le aziende tecnologiche cinesi minacciano la sicurezza nazionale, sottraendo illecitamente dati agli utenti col fine di spiare per conto di Pechino.

L’ipotesi di un nuovo fronte di questo conflitto, appunto Alibaba, era stata ventilata anche dalla CNN, secondo la quale “gli Stati Uniti hanno preso di mira alcuni dei più grandi campioni della tecnologia cinese, da Huawei e TikTok di ByteDance a WeChat di Tencent. Alibaba, uno dei più grandi conglomerati di vendita al dettaglio e Internet del mondo, potrebbe essere il prossimo”.

“Alibaba non ha avuto molto successo espandendosi nei mercati occidentali ma il fatto che sia un campione tecnologico nazionale in Cina potrebbe essere una ragione sufficiente per Washington per prenderlo di mira”, secondo Alex Capri, ricercatore presso la Hinrich Foundation e senior fellow e docente presso la National University di Singapore.

Dalla CNN, inoltre, sottolineano che “se Alibaba genera poche entrate dagli Stati Uniti”, ma “il paese è ancora un mercato importante. L’anno scorso, la società ha aperto la sua attività di e-commerce alle piccole imprese statunitensi e ha lanciato per la prima volta una versione in lingua inglese della sua piattaforma Tmall, cercando di raddoppiare il numero di marchi stranieri su Tmall portandoli a 40.000 in tre anni. Molte grandi aziende statunitensi vendono già prodotti su Tmall, tra cui Apple (NASDAQ:AAPL), Nike e Johnson & Johnson (NYSE:JNJ)”.

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