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Ubi, rotto il 'fronte del Car': Cattolica aderisce a OPS Intesa Sanpaolo

Pubblicato 14.07.2020, 10:21
© Reuters.
UBI
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ISP
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Di Mauro Speranza

Investing.com – Ribaltone all'interno del Comitato azionisti di riferimento (Car) sul tema dell'adesione all'Offerta pubblica di sottoscrizione di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) verso Ubi Banca (MI:UBI), dopo il cambio di posizione già annunciato da Fondazione Banca Monte di Lombardia nelle settimane scorse.

Il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni (MI:CASS), infatti, ha deciso di aderire all'OPS, "ritenuto il proprio interesse alla luce sia delle autorizzazioni di vigilanza ottenute dall’offerente, sia del comunicato dell’emittente, sia ancora dell’andamento del mercato, ha deliberato all’unanimità l’adesione di Cattolica stessa all’offerta pubblica di scambio lanciata da Banca Intesa San Paolo sulle azioni Ubi", spiega la nota diffusa dalla società.

Si tratta di una mossa a sorpresa, in quanto la cooperativa veronese aveva raddoppiato la quota del capitale detenuta in Ubi Banca solo cinque mesi fa, portandola all'1%, con l'obiettivo di entrare nel Car proprio per rafforzare la posizione contraria alla mossa di Intesa Sanpaolo.

Secondo fonti del Sole 24 Ore legate Car, “la scelta di Cattolica appare essere probabilmente una scelta motivata da ragioni che non sono comuni a quelli della generalità degli azionisti di Ubi Banca”.

OPS di Intesa Sanpaolo in corso

Intanto, l'offerta pubblica di sottoscrizione annunciata a febbraio da Intesa Sanpaolo e avviata il 6 luglio è ancora in corso e terminerà il 28 di questo mese.

Ieri è stato comunicato che sono state presentate 3.279.300 richieste di adesione.

Pertanto, dall'inizio dell'offerta sono state presentate complessivamente 15.546.191 adesioni, pari all'1,359% dell'offerta.

Massiah ancora contro l'OPS

Da Ubi Banca, intanto, proseguono le posizioni ufficiali contrarie all'OPS. “In certi Paesi è desiderabile che banche più grandi comprino le più piccole ma, mentre Spagna, Francia o Regno Unito hanno diversi istituti grossi, l'Italia ne ha solo uno"”, dichiara l'amministratore delegato di Ubi, Victor Massiah.

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“Per questo motivo”, aggiunge Massiah, se l'OPS di Intesa Sanpaolo andasse in porto "creerebbe una sorta di monopolio" e a suo avviso, "non sarebbe appropriata".

"Se Ubi resterà indipendente”, continuava Massiah, “una proposta di m&a con un'altra banca sarà finalizzata entro fine anno", mentre finora "la nostra priorità era di proteggere i soci e minimizzare gli aumenti di capitale".

Infine, l'ad ha spiegato che la scelta di aumentare i dividenti nell'aggiornamento del piano è stata legata "alla responsabilità di rendere i nostri azionisti consapevoli delle opportunità che perderebbero aderendo all'OPS".

Ultimi commenti

Dopo il rilancio di Intesa sull'offerta iniziale, le adesioni all'OPS sono al 5,23% e mancano 5 giorni alla scadenza. Forse qualcuno spera in un rilancio ulteriore?
Troppo tardi , se Massiah pensava ad un M&A con un’altra banca . Se non si faceva avanti Intesa sicuramente qualche banca estera lo avrebbe fatto . Da tempo si parla che il nostro sistema bancario e diventato preda per i colossi esteri .
sono anni che UBI vuole aggregarsi ma per quale motivo non lo fa, sarà forse perché deve fare un un'aumento di capitale importante, qualcuno dice di un miliardo, partendo dai valori ante OPS si tratterebbe quasi del 50% della capitalizzazione. beh da un lato aumenteranno il dividendo e dall'altra dovranno versare dei bei soldini, secondo voi le fondazioni cosa faranno?, d'altra parte i piani industriali di Ubi degli ultimi anni nn mi sembra siano stati centrati in pieno
Spero che la fusione vada in porto per la necessità che un polo Italiano possa proporsi come player solido a livello Europeo.
Intesa a livello europeo non conta nulla, nemmeno con ubi banca. Oltretutto vuole ubi e vendere il 40% dei suoi asset... Come dice unicredit ****acquisition"
Ubi è una banca ben gestita e potrebbe fungere da polo aggregante nell'attuale panorama di riassetto con funzione di equilibrio. L'azione di banca Intesa contraddicendo il proprio nome, è di tipo predatorio nel suo esclusivo interesse. Perché non rivolge la sua disinteressata attenzione a qualche banca bisognevole di aiuto nell'interesse del nostro Paese? E il Bper? Che brutta figura, quella del servo che si accontenta.
Ma le Banche sono aziende e decono fare resdito oppure sono enti assistenziali e devono soccorrere le più deboli??? UBI ha avuto tempo anni per aggregarsi con BancoBpm ma non l’ha mai fatto semplicemente perchè sia i Milanesi che i Bresciani cogliono comandare!!! In Italiansi ragiona ancora come nel MedioEvo quando lottavano i Fuelfi contro i Ghibellini!! Adesso è sotto attacco e allora Massiah dice che se non ci sarà l’OPA entro fine Anno ci sarà una fusione!!!
Già il coronavirus è stato un ammonimento, se Ubi non aderisce all'offerta la sua superbia sarà punita intanto con un -40% a fine mese e poi con un bel aumento di capitale per accollarsi qualche banca inutile tipo Monte dei Paschi
Massiah ha perfettamente ragione. Il monopolio sta avanzando in maniera preoccupante. Se non c'è concorrenza non c'è mercato e se non c'è mercato, in questo settore in particolare, non c'è difesa del consumatore
ci sono più banche che chiese
Tutte le banche spremono clienti e dipendenti. Inutile sperare che da questa fusione nasca qualcosa di meglio. Basta vedere la pubblicità che Intesa fa sui giornali per l'OPS. Una pagina acchiappa polli in cui sembra che aderire consenta di fare facili guadagni...
qualche accordo sottobanco cercheranno di farlo percui vada come vada non è un mio personale problema però che nel mondo delle banche ci sia uno storico ***grosso mangia quello piccolo" è un dato di fatto inequivocabile
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