BRUXELLES (Reuters) - I parlamentari dell'Unione europea hanno approvato in via provvisoria un disegno di legge che mira a dare ai lavoratori di aziende online come Uber (NYSE:UBER) e Deliveroo benefici per dipendenti, che, se adottato, rappresenterebbe una novità a livello mondiale.
Le nuove norme impediranno ai lavoratori di essere erroneamente classificati come autonomi, e quindi di non avere diritto ai benefici, attraverso l'introduzione della "presunzione di rapporto di lavoro".
Al rispetto di due dei cinque indicatori di controllo, o direzione, scatterà la presunzione dell'esistenza di un rapporto di impiego del lavoratore da parte dell'azienda.
"Attualmente, almeno 5,5 milioni di persone che svolgono lavori su piattaforma potrebbero essere erroneamente classificate come lavoratori autonomi... e non godono di importanti diritti in materia di lavoro e protezione sociale", ha spiegato il Parlamento europeo in un comunicato.
Le norme sono state annunciate alla fine del 2021 e, se adottate, saranno una novità a livello mondiale. Rientrano in una serie di normative volte a garantire parità di condizioni tra le imprese online e quelle tradizionali.
Le proposte erano state precedentemente criticate da Delivery Platforms Europe, che include Bolt, Deliveroo, Delivery Hero, Glovo, Uber e Wolt.
Le norme ridurranno anche l'uso degli algoritmi nel processo decisionale, rendendo necessaria la supervisione umana su questioni come la sospensione dell'account di un lavoratore o il suo licenziamento. Inoltre, darà ai lavoratori della gig economy più informazioni sul funzionamento degli algoritmi utilizzati dalle aziende online e sul modo in cui il loro comportamento influisce sulle decisioni prese dai sistemi.
In base alle nuove regole, le piattaforme digitali non potranno influenzare il sistema ricorrendo a intermediari del lavoro, poiché i lavoratori che prestano il servizio tramite un intermediario dovranno beneficiare dello stesso livello di protezione di quelli assunti direttamente.
Il testo concordato dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio per poter entrare in vigore.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)