Investing.com – WeWork Inc (NYSE:WE) è affondata a Wall Street, schiacciata dai debiti e dalle voci di un’imminente richiesta di fallimento che hanno portato il titolo a chiudere la seduta di ieri con un -46,49%. Quella dell’azienda americana, fondata nel 2010 per offrire spazi di lavoro condivisi, è una parabola che potrebbe trovare la parola fine già la prossima settimana. Secondo il Wall Street Journal, WeWork non avrebbe ancora pagato gli interessi ai suoi obbligazionisti e sarebbe pronta a ricorrere al chapter 11, la procedura di protezione dai creditori.
Eppure, solo qualche anno fa il Covid sembrava aver dato lo slancio definitivo all’azienda sostenuta da SoftBank (TYO:9984). Valutata 47 miliardi nel 2019, adesso WeWork ha una capitalizzazione di mercato di circa 165 milioni di dollari. I problemi si sono accumulati dal 2021, quando è arrivata la quotazione in Borsa per un valore di 8 miliardi di dollari, e sono dilagati una volta finita la spinta pandemica. Con il bilancio di metà 2023, poi, la società aveva svelato le carte, ammettendo che “l'eccesso di offerta nel settore immobiliare commerciale, la crescente concorrenza negli spazi flessibili e la volatilità macroeconomica hanno portato a una domanda più debole del previsto”.
Se nel maggio di due anni fa le azioni di WeWork avevano sfiorato quota 500 dollari, dopo il crollo di ieri il titolo è sprofondato fino a 1,05 dollari per azione per poi chiudere a 1,22. Nell’ultimo anno a Wall Street l’azienda newyorkese ha perso oltre il 98%.
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Dal canto suo, WeWork non commenta le indiscrezioni, ma ieri con una nota ha fatto sapere di aver avviato una trattativa con alcuni suoi bondholder, per il cui pagamento è già scattato il periodo di grazia di 30 giorni. Una strategia per “migliorare il suo bilancio” e “razionalizzare il suo portafoglio immobiliare”, ottenendo una proroga di sette giorni.
La dilazione, secondo un portavoce della società di co-working, ha l'obiettivo di “implementare gli sforzi strategici” volti a “rafforzare la struttura di capitale” del gruppo.