Di Mauro Speranza
Investing.com – Il CEO di Wirecard. Markus Braun, rinuncia e si dimette nella giornata di venerdì, dopo aver tentato nei giorni scorsi un contrattacco, mentre la società ammette la possibilità che gli 1,9 miliardi di euro non esistano sui loro conti.
“Il consiglio di amministrazione di Wirecard valuta, sulla base di un ulteriore esame, che esiste una probabilità prevalente che non esistano saldi dei conti fiduciari bancari per un importo di 1,9 miliardi di euro”, scrivono dalla società in un comunicato, mentre James Freis assume la carica di Ceo ad interim dopo essere entrato nel cda solo il giorno precedente.
“O la società non ha mai fatto profitti e siamo davanti alla più grande truffa finanziaria della Germania, oppure la società faceva profitti e il management ha rubato 2 miliardi in cassa”, scrive il fondatore del fondo Algebris, Davide Serra. “In entrambi i casi, Bafin è un regolatore da repubblica delle banane”, aggiungeva Serra su Twitter, attaccando così l'autorità federale di vigilanza finanziaria per la Germania.
Dopo la difesa, l'ormai ex Ceo Braun non aveva identificato i presunti responsabili di frode, mentre Bpi e Bdo, le due banche filippine, hanno entrambe rilasciato dichiarazioni in cui negano qualsiasi rapporto con Wirecard.
"Wirecard non è un cliente della banca. Il documento che rivendica l'esistenza di un conto Wirecard con Bdo è un documento falsificato e porta firme contraffatte di funzionari bancari", spiegavano da Bdo.
"La questione è già stata segnalata al Bangko Sentral ng Pilipinas", ha aggiunto in una nota, riferendosi alla banca centrale delle Filippine.
Secondo fonti Reuters, sono iniziati i colloqui di emergenza tra Wirecard e le banche per assicurarsi una scappatoia finanziaria, dopo che Ernst & Young, revisore dei conti del gruppo, ha rifiutato di certificare il bilancio 2019 perchè mancano all'appello 1,9 miliardi di euro.
Nel frattempo, il titolo Wirecard (DE:WDIG) continua il crollo alla borsa di Francoforte e cede oltre il 40% nella mattinata di oggi, sprofondando a 15 euro per azione e portando il calo complessivo all'85% dal 18 giugno scorso.