ROMA (Reuters) - E' necessario essere cauti sulle proposte di spostare oltre il 2026 la scadenza per l'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) finanziato dall'Ue.
Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel rispondendo a una domanda su una recente posizione italiana per il rinvio.
All'inizio della settimana, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti si è detto favorevole a posticipare la scadenza per investire tutti i 194,4 miliardi di euro a cui l'Italia, il principale beneficiario del piano, ha diritto.
Giorgetti ha detto che lo scenario è cambiato in Europa da quando il Recovery Fund è stato approvato per rilanciare l'economia dopo la pandemia, citando l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
"Si tratta di qualche adattamento amministrativo in termini di ritardi o di procedure? Vorrei essere cauto e prudente, dobbiamo approfondire i dettagli con la Commissione Ue e con gli Stati membri", ha detto Michel dopo aver incontrato la premier Giorgia Meloni a Roma.
Michel ha sottolineato che l'Ue è pienamente impegnata ad aiutare gli Stati membri a impiegare il denaro nelle loro economie e a sostenere gli investimenti concordati.
"Abbiamo bisogno di programmi e progetti validi e dobbiamo assicurarci di sostenere gli sforzi dei nostri Stati membri", ha detto ai giornalisti.
L'Italia ha speso 45,65 miliardi di euro tra il 2021 e il 2023 di fondi Ue, molto al di sotto dell'obiettivo originario di 86 miliardi nello stesso periodo, già rivisto più volte al ribasso e poi fissato a 61,4 miliardi alla fine del 2022.
Alla fine dell'anno scorso, Bruxelles ha dato il via libera a una proposta del governo per rivedere il piano di ripresa e resilienza, archiviando alcuni progetti iniziali e aggiungendone di nuovi.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)