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3 titoli da ripresa che potrebbero andare meglio dell’indice S&P 500

Pubblicato 09.04.2020, 13:54
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Con la crisi del coronavirus che prosegue dolorosamente, il danno all’economia reale continua ad aumentare, senza alcun segnale di una ripresa all’orizzonte. La maggior parte dell’economia USA è chiusa, le persone perdono il posto di lavoro e le compagnie mettono in guardia da un forte calo della redditività.

E tuttavia sembra che Wall Street stia indicando che il peggio è ormai passato. I titoli azionari statunitensi sono tornati in territorio rialzista nell’ottimismo che i casi di coronavirus stiano raggiungendo il picco e che gli Stati Uniti stiano preparando un altro round di stimolo.

L’indice di riferimento S&P 500 è schizzato del 3,4% ieri, arrivando ad oltre il 20% al di sopra del suo minimo del 23 marzo, che per tradizione indica un mercato rialzista. Se ci troviamo già in un mercato dei tori e la ripresa dovesse persistere, vale la pena capire quali titoli dei vari settori dell’economia avranno più probabilità di vedere una performance superiore al rialzo. Di seguito ne vedremo tre.

1. Nvidia

Dopo essere schizzato del 76% nel 2019, il titolo di Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) sta sopportando l’attuale selloff molto meglio dei suoi rivali. È crollato del 15% dal massimo storico di febbraio, andando però molto meglio dell’indice Philadelphia Semiconductor Index. Ieri ha chiuso a 266,95 dollari, dopo essere balzato del 3% sulla giornata.

Nvidia Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Nvidia

Sebbene la compagnia difficilmente possa sfuggire al rallentamento della domanda dovuto alle chiusure per il COVID-19, gli analisti si stanno focalizzando sul suo bilancio, sui flussi di cassa e sulle categorie di prodotti che dovrebbero restare forti nel contesto attuale.

Il mese scorso, Needham ha alzato il rating sul titolo a “buy”, prevedendo una maggiore domanda per i chip usati in applicazioni mediche, nonché per le tecnologie di intelligenza artificiale.

Susquehanna Financial Group ha alzato il prezzo obiettivo su Nvidia di 10 dollari a 330 dollari, affermando che “la domanda delle aziende resta forte e le limitazioni delle forniture sono state (fondamentalmente) alleviate”, mentre la tendenza del tele-lavoro sta “aiutando la domanda complessiva” di chip per il cloud computing.

2. Apple

Il titolo del produttore di iPhone, Apple Inc (NASDAQ:AAPL) (NASDAQ:AAPL), è stato tra i più colpiti in questo tonfo di mercato. È crollato del 35% entro il 23 marzo dal picco di 327,85 dollari del 29 gennaio.

Ma, con i mercati che hanno cominciato a riprendersi dal peggiore downturn dalla crisi finanziaria del 2008, anche Apple ha visto una ripresa, con un balzo di circa il 25% dal minimo di marzo. Ieri ha chiuso a 266,07 dollari, dopo essere schizzato del 2,56%.

Apple Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Apple

La diffusione del COVID-19, e la risposta ad essa, ha generato una serie di problemi per Apple, come l’interruzione della sua filiera di produzione basata in Cina. I negozi di Apple al di fuori della Cina sono chiusi fino a nuovo avviso, ad esempio, ed in molte regioni negli Stati Uniti vige l’obbligo di restare a casa fino a fine aprile.

Gli analisti temono inoltre che gli sconvolgimenti causati dal coronavirus possano rinviare il lancio dei nuovi iPhone di Apple, rallentando l’arrivo dei dispositivi basati sul 5G che offrono un enorme potenziale di crescita.

Ma si tratta di sfide temporanee che potrebbero avere un impatto sui ricavi e sui profitti per i prossimi trimestri. Tuttavia, ciò che sta attirando gli investitori verso il titolo di Apple è l’enorme ecosistema di innovazione della compagnia e le sue massicce riserve di liquidità.

I titoli tech ricchi di liquidità sono alcuni dei “meglio posizionati per superare la tempesta”, ha scritto in una nota il mese scorso l’analista di Evercore ISI Amit Daryanani. Il produttore di iPhone “ha la maggiore posizione di liquidità netta all’interno della nostra copertura”, nota Daryanani. Al momento Apple possiede circa 207 miliardi di dollari di liquidità, con circa 108 miliardi di debiti a breve e lungo termine.

3. Home Depot

Home Depot Inc (NYSE:HD) (NYSE:HD) è uno di quei distributori meglio posizionati per sopravvivere alla sempre più probabile imminente recessione.

Poco prima dell’arrivo della pandemia di coronavirus, HD raccoglieva i frutti della sua spesa da 11 miliardi di dollari per rimodernare i punti vendita, migliorare le opzioni digitali ed incrementare le offerte per i suoi clienti commerciali chiave. Grazie a questi aggiornamenti, ci sono buone probabilità che le vendite su base comparabile di HD si riprendano rapidamente nell’era post-crisi.

Home Depot Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Home Depot

La forza del settore immobiliare statunitense aiuterà Home Depot a prosperare una volta contenuta la diffusione del COVID-19, dal momento che dei costi di prestito minori spingeranno i prezzi delle case, rendendo più semplice ai proprietari aumentare le spese per le ristrutturazioni.

E poi, il distributore è affidabile per quanto riguarda il pagamento dei dividendi. Il dividendo trimestrale è schizzato del 380% nell’ultimo decennio e, con un buon payout ratio del 42%, ha ancora tanto spazio di crescita.

Il titolo al momento rende il 3,12%, con un dividendo annuo di 6 dollari ad azione. Scambiato a 194,82 dollari, il titolo è crollato dell’11% quest’anno.

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