Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
- Un trader leggendario dà al Bitcoin un pollice in su
- La capitalizzazione di mercato delle classi di asset della valuta digitale è scesa dalla fine del 2017
- Tre motivi per favorire il rialzo del Bitcoin e delle sue cripto-cugine
Nel 2010, quando quasi nessuno al mondo sapeva cosa fosse una criptovaluta, il prezzo del Bitcoin era di circa sei centesimi a token. Negli anni successivi, consideravo la moneta digitale poco più di un videogioco e di una caccia al tesoro.
I miner usavano sempre più potenza dei computer ed elettricità per scoprire token che valevano una manciata di dollari. Nel 2012, il prezzo ha superato i 10 dollari per la prima volta. Nel 2013 è stato raggiunto il livello di 100 dollari e la gente ha cominciato a prestare attenzione. Nel 2014 molti analisti hanno iniziato a definire il Bitcoin una febbre dei bulbi dei tulipani dell’era moderna, con il prezzo schizzato a poco meno di 950 dollari quando Mt. Gox, una piazza nipponica, è finita a gambe all’aria.
Sebbene molti token siano svaniti nel nulla, il Bitcoin non si è mai spostato al di sotto dei 200 dollari dopo l’evento. Sono nate nuove monete digitali, creando una fiorente classe di asset che si muove fuori dall’attenzione dei governi e delle banche centrali mondiali.
Nel 2017 il Bitcoin ha segnato un rally miracoloso superando il massimo di 17.500 dollari a token. Al picco, la capitalizzazione di mercato della classe di asset ha raggiunto più di 800 miliardi di dollari. L’austerità ha pesato sul Bitcoin nel 2018 e nel 2019, spingendo il prezzo al minimo di poco più di 3000 dollari a token. Tuttavia, alla fine della scorsa settimana, è tornato a bussare alla porta dei 10.000 dollari.
Un trader leggendario dà al Bitcoin un pollice in su
A marzo, quando i mercati di tutte le classi di asset sono scesi sulla scia della pandemia globale, il leader delle valute digitali ha segnato il minimo dall’aprile 2019.
Grafico settimanale BTC/USD
Fonte: CQG
Il grafico settimanale dei future del Bitcoin scambiati sul Chicago Mercantile Exchange mostra che il prezzo della criptovaluta si è mosso costantemente al rialzo dai 4210 dollari a token nel corso dello scorso anno. Il più recente massimo di 10.220 dollari si è registrato ad inizio maggio, quando Paul Tudor Jones ha detto al mondo che avrebbe comprato Bitcoin come rifugio dall’inflazione. Jones ha spiegato che il Bitcoin “gli ricorda il ruolo giocato dall’oro negli anni Settanta”.
Il Bitcoin era scambiato a poco meno del livello di 9200 dollari il 22 maggio. La benedizione da parte del leggendario investitore e trader ha scatenato un maggiore interesse nella moneta digitale. Come mostra il grafico settimanale, il numero totale di posizioni aperte long e short sul contratto dei future è passato da 3621 contratti di fine marzo a 9.592 alla fine della settimana scorsa. L’aumento delle posizioni aperte ed il prezzo in salita solitamente rappresentano una conferma tecnica di un trend rialzista sui mercati dei future.
La capitalizzazione di mercato delle classi di asset della valuta digitale è scesa dalla fine del 2017
Al suo picco a fine 2017 la capitalizzazione di mercato di tutte le monete digitali ha superato gli 800 miliardi di dollari. I fan del fiorente mercato si aspettavano che sarebbe schizzata oltre i mille miliardi di dollari, continuando a salire. All’epoca, c’erano meno di 2000 token nella classe di asset.
Alla fine della scorsa settimana, la capitalizzazione di mercato era di poco meno di 256,3 miliardi di dollari, con 5.500 token diversi. Sebbene il valore totale delle monete digitali si sia più che dimezzato, il numero di criptovalute in circolazione è più che raddoppiato. Dal prezzo di picco del Bitcoin nel dicembre 2017 a 19.783 dollari, la classe di asset ha sofferto una significativa diluizione, con migliaia di nuove monete arrivate sul mercato. Il Bitcoin è ancora il leader del branco, con una capitalizzazione di mercato di 169,4 miliardi di dollari al livello di 9200 dollari. Il valore del Bitcoin rappresenta il 66% di tutta la classe di asset.
Tre motivi per favorire il rialzo del Bitcoin e delle sue cripto-cugine
Sono rialzista sulle prospettive per il Bitcoin. Al contempo, mi aspetto che la selvaggia volatilità della classe di asset continui. Non mi sorprenderebbe vedere il prezzo crollare di nuovo a 4000 dollari o raggiungere un nuovo massimo sopra i 20.000 dollari entro la fine di quest’anno. Credo che il rapporto rischio-ricompensa favorisca il rialzo per tre importanti ragioni.
- La benedizione di Paul Tudor Jones aumenterà l’interesse nel Bitcoin e negli altri principali token.
- Il coronavirus supporta il trend della germofobia. Le monete digitali nei portafogli su computer eliminano la necessità di denaro contante.
- A livelli senza precedenti, lo stimolo delle banche centrali ed i programmi governativi aumentano la fornitura di denaro, pesando sul valore delle valute in corso legale e supportando le alternative.
Lo scotto da pagare per il COVID-19 sarà enorme. Il Bitcoin e gli altri membri della classe di asset delle criptovalute sono strumenti che vanno oltre la portata delle banche centrali mondiali. Sebbene il rischio di ostacoli governativi continuerà a rappresentare un problema, il successo è una funzione del mercato target in espansione per gli strumenti di scambio digitale. Con quasi 10.000 contratti, le posizioni aperte sul mercato dei future si attestano al massimo storico. I future sono un microcosmo del mercato fisico del Bitcoin e delle altre valute. L’interesse sta aumentando, il che è un fattore rialzista per il prezzo.
Il Bitcoin ha affrontato una resistenza iniziale al livello di 10.000 dollari, ma il trend ci dice che è solo questione di tempo prima che la infranga e dia il via ad un’altra corsa rialzista. Il prossimo livello a cui prestare attenzione al rialzo è il picco del giugno 2019 di 13.915 dollari a token. Infrangere quel livello lo potrebbe portare a nuovi massimi storici sopra i 20.000 dollari.