Analisi settimanale 7-11 marzo 2016

Pubblicato 05.03.2016, 21:37
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Quadro macro economico

Le borse europee chiudono la settimana in territorio positivo in scia alla ripresa del greggio e delle indicazioni migliori delle stime arrivate dal mercato del lavoro statunitense. Salito di oltre l’8% nelle ultime cinque sedute, il Brent passa di mano a 38,34 dollari il barile (+3,43%).

Oggi a sostenere i prezzi ci hanno pensato le dichiarazioni del Ministro nigeriano del Petrolio, Ibe Kachikwu, che ha annunciato che il prossimo 20 marzo a Mosca si terrà un incontro tra Russia e alcuni (e non meglio precisati) membri dell’Opec sulle misure da adottare per stabilizzare i prezzi.

Nel comparto delle commodities in particolare evidenza l’oro, salito ai massimi da oltre un anno a 1.280,7 dollari l’oncia.

Secondo le statistiche diffuse dal Dipartimento del lavoro, le non-farm payrolls Usa (il saldo delle buste paga nei settori non agricoli) si sono attestate a 242 mila unità, in deciso miglioramento rispetto al mese precedente e ben superiore alle attese (+195 mila).

Rivisti leggermente in rialzo anche i dati dei mesi precedenti: quello di dicembre è stato alzato a +271 mila (da +262 mila), quello di gennaio a +172 mila (da +151 mila). In linea con le attese il tasso di disoccupazione che si è confermato al 4,9%, mentre il tasso di partecipazione al lavoro ha registrato un lieve rialzo al 62,7% dal 62,6%.

Questa settimana l’attesa degli investitori è tutta dedicata alla riunione della Bce, in programma giovedì, con il mercato che si attende misure più aggressive di stimolo monetario specialmente dopo la ricaduta in deflazione della zona euro. L’Ibex ha terminato con un +0,51%, il Dax ha segnato un +0,74% e il Cac40 si è fermato a +0,92%. Incremento di oltre un punto percentuale per il londinese Ftse100 (+1,13%).

Piazza Affari ha chiuso in ribasso con l’indice Ftse Mib che ha perso lo 0,38%.

Si interrompe quindi la striscia di sei rialzi consecutivi.

Sulla performance dell’indice guida ha pesato la debolezza del comparto bancario. Forti vendite sui titoli del comparto bancario in scia alla notizia della richiesta della Banca centrale europea a Banca Carige SpA (MI:CRGI) di presentare un nuovo piano strategico entro maggio alla luce del nuovo scenario: Banco Popolare (MI:BAPO) ha ceduto il 4,2%, Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII) il 3,3%, Intesa (MI:ISP) SanPaolo il 2,01%, Ubi Banca (MI:UBI) l'1,89%, Unicredit (MI:CRDI) il 2,20%.

Ben comprata invece Telecom Italia (MI:TLIT) (+2,25%) dopo i rumors sulla possibile uscita dell’Ad Marco Patuano su imposizione dell’azionista francese. Brillante Moncler (MI:MONC) (+3,48%) all’indomani della pubblicazione dei risultati finanziari per il 2015. L’azienda ha archiviato il 2015 con ricavi per 880,4 milioni di euro, contro i 694,2 milioni del 2014, e un utile netto di 167,9 milioni, in aumento del 29% rispetto al dato precedente.

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