Buongiorno ai Lettori di Investing.com.
All'inizio di questa settimana sembra esserci stato un cambiamento nel sentiment degli investitori, cambiamento dettato da qualche cenno di ripresa – almeno a breve termine – del dollaro. Il crollo improvviso della scorsa settimana sembra essere stato un duro colpo che ha causato un deprezzamento troppo violento in pochissimo tempo. Era lecito, quindi, attendersi un ritracciamento.
Come consuetudine il driver principale che sta guidando il rimbalzo è il rendimento delle obbligazioni, tant’è che il Treasury statunitense a 10 anni è balzato al di sopra del 2,70% e si sta rapidamente rifugiando in quell’area indicata la scorsa settimana ovvero dal 2,80% al 3,00%.
C’è anche da dire che la Fed di Atlanta ha rilasciato la sua prima lettura del PIL, pari a + 4,2% per il primo trimestre, un dato che ha sicuramente dato vigore al biglietto verde.
Attenzione però alla rapidità con la quale stanno salendo i rendimenti obbligazionari perché a Wall Street sembra esserci un po’ di agitazione.
Se l'accelerazione dovesse continuare, allora potrebbero subentrare delle pressioni di vendita sul comparto azionario.
Già ieri, ad esempio, i listini a stelle e strisce hanno registrato le maggiori perdite del nuovo anno (anche se, va detto, l’ascesa precedente è stata a dir poco anomala).
Ovviamente il rimbalzo del Dollaro si sta ripercuotendo anche sugli altri mercati, in particolare sulle materie prime che iniziano a perdere un po’ di terreno.
Il tutto prima della FED e dei libri paga non agricoli del venerdì, due appuntamenti che potrebbero sicuramente aggiungere benzina al fuoco.
Venendo ai dettagli dei movimenti di ieri, Wall Street come detto ha perso terreno e in particolare segnaliamo l’indice SP 500 -0,7% a 2853 punti.
Ciò ha messo pressione ai mercati asiatici ( Nikkei -1,4%) e a quelli europei che in queste prime ore di contrattazione cercano di recuperare il terreno perduto. Nel Forex, c'è un deciso risveglio del rischio anche se l’eccezione è rappresentata dallo Yen che continua a sovra performare.
Tra i dati macroeconomici di oggi segnaliamo la lettura flash del PIL dell'Eurozona (ore 11) per il quale si prevede + 0,6% nel 4° trimestre (+ 0,6% nel 3° trim.).
Ciò significherebbe che la lettura annualizzata migliorerebbe portandosi a + 2,7% (da + 2,5% del terzo trimestre).
Attenzione anche alla lettura flash dell’inflazione tedesca delle ore 14, che dovrebbe rimanere al + 1,60%.
Poi, dagli USA, avremo l’indice Case Shiller Home Prices (ore 15) che dovrebbe rimanere al + 6,4% su base annuale.
Infine la fiducia dei consumatori degli Stati Uniti dovrebbe risalire a 123,0 (da 122,1), ovvero su valori incredibilmente alti.