Dopo aver sfiorato il primo target di prezzo indicato nella precedente analisi, ieri il Bitcoin ha fronteggiato un pesante dump che sta minacciando, almeno nel breve termine, la struttura al rialzo che si è consolidata nelle ultime settimane.
Più avanti faremo delle considerazioni in merito alla natura speculativa dell'accaduto, ma adesso cerchiamo di individuare il corretto trading range in cui operare.
Nella foto ho evidenziato quelli che al momento sono i livelli di prezzo da tenere sotto osservazione. Nella parte alta del range abbiamo i $ 9000, che hanno respinto pesantemente il primo assalto, poi la parte mediana del range a $ 8540 e la parte inferiore a $ 8200 che al momento rappresenta anche il supporto chiave per salvaguardare la struttura al rialzo nel breve termine.
La tenuta del supporto dunque è fondamentale e sarebbe prudente impostare uno stop loss non troppo lontano, così da contenere un eventuale cedimento del livello.
In un ottica conservativa, si può valutare la chiusura dell'operazione al primo test dell'area mediana del range (8500 $), mentre con un approccio più aggressivo si può attendere un nuovo test della parte alta del range.
Tornando velocemente alla dinamica di ieri, è stato senza dubbio un long squeeze da manuale. Infatti dopo aver innescato un false break-out dei $ 9000, nel giro di pochi minuti sono stati effettuati importanti ordini di vendita a mercato su tutti i principali exchange, che hanno causato il naturale crollo della quotazione e la relativa liquidazione di molte posizioni long. Nel giro di poche ore, un rigetto così pesante ha indotto vari traders a chiudere le proprie posizioni così da salvaguardare i profitti delle ultime settimane e questo ha causato un ulteriore shakeout con conseguente panic selling, che ha portato il bitcoin a un minimo di -12%, prima del rimbalzo tecnico.
Un po' quello che è avvenuto il 12 aprile 2018, a parti inverse. Infatti, come molti di voi ricorderanno, in quella data abbiamo avuto uno degli short squeeze più clamorosi della storia del bitcoin. In quella fase la pressione sull'area di supporto $ 6800 era fortissima e i contratti short raggiunsero il loro massimo storico.
La dinamica fu molto simile, con un false breakout al ribasso e subito dopo una serie di ordini di acquisto massicci (ricordo che la capitalizzazione del mercato aumentò di 20 miliardi in 24 ore) che spinsero la quotazione sulla soglia degli $ 8000.
Un'ultima considerazione relativamente ai bitcoin futures. Ho letto in giro alcune tesi secondo cui il calo di ieri sarebbe stato generato dalla chiusura orierna dei contratti futures alla CME di Chicago. Come al solito, queste teorie non sono dimostrabili anche se non si possono escludere a priori, vista la natura speculativa del mercato.
E' però interessante notare una cosa.
Nella foto in basso ho inserito il grafico delle contrattazioni dei Bitcoin Futures alla CME.
Come vedete il rialzo di domenica notte ha generato un "gap" importante alla riapertura della borsa lunedì mattina e generalmente quei gap "il mercato li chiude".
Sembrerebbe proprio che il pesante dump di ieri abbia chiuso esattamente quel Gap.
A voi le considerazioni del caso, anche perchè le teorie del complotto non mi hanno mai affascinato particolarmente.