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Deciso rialzo delle materie prime energetiche

Pubblicato 24.03.2022, 10:38
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Continua la correlazione positiva tra mercati azionari e rendimenti obbligazionari statali (ricordiamo come i rendimenti sono inversamente correlati ai prezzi delle obbligazioni). Dopo sedute di rialzi, ieri è arrivata la correzione, sostenuta principalmente dai timori di nuove sanzioni nei confronti della Russia.

Nonostante le vendite non si è assistito ad una vera e propria paura sui mercati americani, con il VIX che ieri è cresciuto solamente del 2.6%, attestandosi a 23.5. Il che potrebbe suggerirci come la correzione di ieri possa essere il frutto più di una presa di profitto, dopo il rally degli ultimi giorni, piuttosto che di inversione del trend.

Crescita della volatilità invece maggiore per l’Europa, con l’indice della volatilità dell’Euro Stoxx 50 che ieri è salito del 11,97 percento (+73% negli ultimi 12 mesi). Evidenziando quindi, ancora una volta, una diversa preoccupazione e dipendenza dalla Russia rispetto alla lontana e più indipendente America.

Vix e VSTOXX


Materie prime energetiche nuovamente al centro dell’attenzione.

Mossa in attacco, quella di ieri da parte di Mosca. Mentre in Europa si discute su nuove sanzioni, perfino energetiche, nei confronti della Russia, Putin ha informato come ai “paesi ostili” sarà richiesto il pagamento in rubli per la fornitura di gas russo. Mossa che nell’immediato ha portato al ribasso la coppia USD/RUB – aggiungendo un supporto al RUB, in una situazione in cui la banca centrale russa è impossibilitata ad interventi sul cambio a causa delle sanzioni occidentali - ma soprattutto al rialzo i prezzi del gas europeo, saliti a 130 euro per megawattora (attualmente ritornati a 117), il più alto dall'11 marzo. Il presidente russo Putin ha giustificato la mossa come risposta al congelamento dei beni russi all'estero da parte delle nazioni occidentali. Situazione complicate poiché i dati di settembre 2021 evidenziano come circa il 58% delle vendite di gas all'estero di Gazprom erano in euro e un altro 39% in dollari. Acquisti in rubli che renderebbe maggiormente macchinosa la fornitura, non solamente per le attuali sanzioni e le difficoltà di ottenere rubli, ma anche per una questione di rischio di cambio per le utilities europee. Un maggior incentivo per l’Europa per cercare fonti alternative al gas russo, ma che nell’immediato rende invece difficile aumentare le sanzioni sulle ancora escluse banche russe (pensiamo a Sberbank). LNG al centro delle discussioni, ma che nella realtà non può rappresentare una vera alternativa immediata al gas russo, con solamente tre rigassificatori presenti in Italia.

Tutto questo mentre in Norvegia continua l’interruzione non pianificata del giacimento di gas Troll, la quale potrebbe continuare per un tempo indeterminato.

Prezzi gas europeo



Petrolio altro protagonista della seduta di ieri, con il Brent europeo e il WTI americano saliti del 5%, e con lo spread tra i due strumenti che riporta la maggiore distanza delle ultime 52 settimane, a $6.67 al barile.

WTI e Brent


Ad innescare i rialzi sul greggio le notizie proventi dal Kazakistan e dall’America (oltre alle tensioni di sanzioni energetiche nei confronti della Russia). Sul primo fronte le preoccupazioni derivano dal blocco del terminal del Caspian Pipeline Consortium, che trasporta circa 1,2 milioni di barili al giorno, con la Russia che informa che le forniture di petrolio potrebbero essere interrotte per due mesi. In America, invece, i dati di ieri sulle scorte di greggio statunitensi hanno evidenziato una diminuzione di 2,508 milioni di barili con l’utilizzo delle riserve petrolifere strategiche statunitensi scese la scorsa settimana di oltre 4 milioni di barili - il più grande prelievo settimanale dallo shock petrolifero nel 2011 (primavera araba) e probabilmente ciò che ha contribuito a smorzare i rialzi della scorsa settimana. Rimanendo proprio in America, Biden perde supporto importante. I dirigenti del settore petrolifero e del gas americano hanno infatti criticato apertamente il presidente Biden per aver trattato l'industria come un "nemico per il popolo americano”.



Appuntamenti odierni: giornata ricca di eventi con le pubblicazioni PMI Flash dell'area dell'euro, degli Stati Uniti e del Regno Unito attese per la giornata. Dati che rappresentano i primi indicatori dall’inizio del conflitto e che saranno in grado di offrirci cosa la pensano i responsabili degli acquisti riguardo il futuro dell’industria manifatturiera. In Europa le attese sono per un calo più sostanziale, maggiore rispetto ai dati americani. Utile inoltre monitorare i dati sul settore dei servizi per captare se i consumatori siano stati spaventati dalle maggiori pressioni inflazionistiche.

Decisioni di politica monetaria attese per quattro banche centrali: Filippine, Svizzera, Norvegia e Sud Africa.
I leader dell'UE, con Biden ospite, sono attesi al vertice del Consiglio europeo per discutere di Ucraina, sanzioni, sicurezza e difesa - con il presidente del Consiglio Mario Draghi che segue le orme tedesche e conferma l'intenzione del governo italiano di portare la spesa militare al 2% del PIL (come da patti Nato).


Appuntamenti odierni



CRIPTOVALUTE: Al via oggi la Metaverse Fashion Week, ospitata nell’universo virtuale di Decentraland (token MANA), la prima del suo genere. Un’ottima guida per muoversi al suo interno è offerta dall’articolo di Fashion Network – link.

Thailandia che si muove controcorrente. I pagamenti in criptovaluta saranno infatti vietati in Thailandia a partire dal 1° aprile, con le aziende che avranno ulteriori 30 giorni dalla data per eliminare gradualmente i pagamenti in criptovaluta. Thailandia che, stando ai dati Triple A, vede oltre 3,6 milioni di persone, il 5,2% della popolazione totale della Thailandia (in Italia è il 2.17%), possedere criptovalute. Il paese ha inoltre la seconda quota più grande di investimenti delle società fintech all'interno dell'ASEAN, con il 43% degli investimenti incentrato sui servizi di pagamento elettronico e l'8% sulla tecnologia Bitcoin e blockchain. Decisione che potrebbe quindi far registrare un importante esodo, con anche ripercussioni economiche.


Gabriel Debach
eToro Italian Market Analyst

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