La sterlina britannica è esplosa durante la notte. Dopo i sondaggi, anche il risultato elettorale ha premiato il partito conservatore di Boris Johnson ma in pochi si aspettavano una vittoria così netta. Ora ha la maggioranza in Parlamento, i Tories conquistarono 363 seggi, comodamente al di sopra dei 326 necessari. GBP/USD ha guadagnato oltre tre figure portandosi a 1,35, prima di correggere verso 1,34. E’ arrivata la risposta anche dell'euro, evidentemente sensibile alla Brexit.
Il risultato implica che il PM Johnson potrà far approvare l’accordo Brexit entro la fine dell'anno, consentendo al Regno Unito di uscire ufficialmente dall'UE entro gennaio 2020. Ovviamente, ciò significherebbe solo l'inizio di un periodo di transizione e, a meno che le due parti non stipulino un accordo commerciale globale entro la fine del 2020 (il che sembra quasi impossibile) - il Regno Unito potrebbe ancora uscire senza un accordo. Naturalmente la Gran Bretagna potrebbe richiedere una proroga, ma ciò dovrebbe avvenire entro giugno e Boris Johnson ha ripetutamente promesso che non lo farà.
In altre parole, nonostante tutta l'euforia della sterlina, la questione Brexit potrebbe restare in piedi un altro anno.
Basti pensare che l'accordo commerciale UE-Canada ha richiesto sette anni di negoziati, quindi anche supponendo che tutto vada per il meglio difficilmente di concluderà in tempi rapidi.
Nel frattempo i mercati hanno festeggiato il tweet del Presidente degli Stati Uniti, Trump ha infatti dichiarato che l’accordo con la Cina è "molto vicino". I media hanno quindi iniziato a fornire i dettagli e Trump ha firmato ufficialmente questo accordo di "fase uno" poche ore dopo.
L'America annullerà le nuove tariffe che aveva programmato per domenica e dimezzerà le tariffe su tutte le tariffe esistenti, in cambio di acquisti agricoli cinesi per un importo di $ 50 miliardi all'anno e in cambio dell’impegno di un rafforzamento nella protezione della proprietà intellettuale. I mercati azionari sono esplosi verso l’alto Wall Street ha aggiornato i massimi assoluti.
E adesso? Il sentiment positivo potrebbe persistere e la prossima tappa potrebbe essere la conferma ufficiale da parte della Cina. Esiste ovviamente il rischio che durante il period di Natale subentrino prese di profitto, o comunque a inizio anno visto e considerate che il 2019 è stato un anno molto redditizio, con l'S &P500 in crescita del 26,4%.
Infine la BCE. La Lagarde è apparsa relativamente ottimista, indicando che ci sono alcuni segnali di stabilizzazione nel rallentamento della crescita. Ne sapremo di più lunedì, quando verranno rilasciati i PMI preliminari per dicembre.
Infine attenzione alle ore 14:30, dagli Stati Unitiavremo le vendite al dettaglio di novembre e potrebbero rappresentare una sorpresa sul fronte dei consume interni.