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L’euro supera quota 1,10. Ancora rialzi all’orizzonte?

Pubblicato 28.05.2020, 08:18
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 27 maggio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Per la prima volta dopo quasi 8 settimane, il cambio EUR/USD ha superato quota 1,10. Da quando Germania e Francia hanno iniziato a parlare di fondo di ripresa, abbiamo parlato di una svolta più importante per l’euro e abbiamo atteso un superamento di questo livello chiave. Ora che è accaduto, gli investitori si concentrano sui rialzi, ma ulteriori guadagni potrebbero essere limitati in vista dell’annuncio di politica monetaria della BCE della prossima settimana. Rispetto ad altre banche centrali, la BCE è stata meno incline ad abbassare i tassi di interesse e si è dimostrata a favore invece del PEPP (Programma di acquisti per l’ emergenza pandemia), che l’esponente della banca centrale Villeroy ha definito come un “capolavoro”. 

Nelle ultime 24 ore abbiamo sentito una serie di personalità della politica monetaria lasciare intendere che è in arrivo un ulteriore allentamento. Tra queste, la Presidente della BCE secondo la quale è molto probabile che “lo scenario lieve della  BCE sia superato” e che l’economia si trovi nello scenario della banca da “medio a grave”, che prevede un possibile calo del PIL tra l’8% ed il 12% nel 2020. La BCE sta preparando le proiezioni economiche e le presenterà durante il prossimo vertice monetario. 

Isabel Schnabel della BCE è stata più diretta dichiarando che le banca è pronta ad aumentare gli strumenti per rispettare il mandato. Luis de Guindos, vice Presidente della BCE ha dichiarato che la banca centrale è totalmente aperta a ricalibrare il programma di stimolo, mentre il Capo Economista Philip Lane ah dichiarato che lo shock economico richiede delle politiche fiscali e monetarie di espansione.

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Attualmente l’euro rincorre la possibilità di un fondo di ripresa comune che combinerebbe la proposta franco-tedesca con le proposte dei “quattro frugali”, vale a dire Austria, Danimarca, Svezia e Olanda. Questa nuova proposta offre 500 miliardi di garanzia e 250 miliardi di prestiti. Con questo compromesso il fondo si avvia ad essere approvato e rilasciato entro gennaio 2021. Anche se sembra una data lontana, questo è proprio il tipo di stimolo fiscale che la BCE voleva.

La sterlina  è stata invece la valuta più debole della giornata, in brusco calo contro il dollaro USA e l’euro. Le voci sulla possibilità di tassi di interesse negativi continuano a pesare sulla valuta mentre il Regno Unito continua ad attenersi al programma che prevede l’attuazione della Brexit entro il 31 dicembre, secondo quanto riferito da un portavoce del Primo Ministro britannico.

Nel frattempo, la ripresa delle borse USA ha fatto scendere il biglietto verde contro le principali valute, fatta eccezione per lo yen che è salito. La Federal Reserve ha pubblicato oggi il suo Beige Book e non ci sorprende che abbia mostrato un calo dell’attività economica in molti distretti, che risulta in un brusco calo generale dell’economia. Le previsioni restano cupe in quanto nonostante “ci sia la speranza che l’attività generale possa riprendersi con la riapertura delle imprese, il futuro rimane incerto e molti restano pessimisti sul possibile ritmo della ripresa”.

Un aspetto chiave per il dollaro è la tensione tra USA e Cina. I mercati azionari stanno completamente ignorando il problema, mentre il dollaro australiano sta iniziando a scendere. Il Presidente Trump ha dichiarato che annuncerà delle azioni “molto interessanti” contro la Cina questa settimana. Wilbur Ross ha dichiarato che  “c’è una vasta gamma di possibili opzioni per Trump sulla Cina”. Tra queste, le sanzioni sulle imprese, su aziende e operatori finanziari. La Cina crede che si tratti di un bluff degli USA, ma se Trump annuncerà delle misure importanti questa settimana, potremmo vedere una svolta per le azioni e per le valute che potrebbe fermare il rally di AUD e NZD.

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Il cambio USD/CAD è in calo per il terzo giorno consecutivo nonostante i prezzi del petrolio. Il loonie ha beneficiato del rally del rischio ma i rialzi saranno moderati per il resto della settimana, in vista di dati deboli sul PIL.

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