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Fed al taglio di tassi. E poi?

Pubblicato 30.10.2019, 10:32
Aggiornato 01.02.2022, 17:20

Meno di 9 ore ore all’appuntamento con la Fed e poi il taglio del costo del denaro ormai scontato dal mercato, con i futures sui Fed Funds che scontano una probabilità del 96% che questo avvenga. La Fed sta continuando ad iniettare liquidità nel sistema e le aste overnight su base giornaliera stanno proseguendo ininterrottamente. Sarà importante seguire la conferenza stampa di Powell (ricordiamo che sarà anticipata di un’ora rispetto al solito a causa della differenza di orario tra noi ed Usa che perdurerà fino a domenica) per capire la forward guidance dell’istituto americano.

I dati macroeconomici continuano a rimanere soddisfacenti (venerdì avremo anche le pubblicazioni dei Non Farm Payrolls) anche se i dati PMI anno comunicato ad avvicinarsi alla soglia di 50 punti, area che separa una fase di espansione da una di contrazione. L’inflazione è sotto controllo e la curva dei tassi si sta lentamente sistemando, il che lascia spazio a valutazioni macroeconomiche da qui in avanti. Sarà sempre più importante guardare ai dati “puri”, per comprendere se lo stato di salute dell’economia americana potrà continuare o se arriveremo ad una nuova fase recessiva, ed insieme a ciò, l’argomento dazi continuerà a ricoprire il ruolo di protagonista, almeno fino al primo bimestre del 2020, con l’alternanza di fasi ad importanza maggiore e di momenti in sordina, con le prime che potrebbero essere in grado di condurre a movimenti e reazioni di breve periodo, soprattutto sui listini, positive quando si distenderanno i toni, negative quando accadrà il contrario.

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Le borse continuano a rimanere sostenute e l’idea che ricerca di rendimenti fino a che la situazione macro non sarà percepita come problematica possa condurre a flussi di capitale in ingresso sui listini sembra non essere così lontana dalla realtà. Per quanto concerne il dollaro americano invece, i tassi nominale, comparati con gli altri livelli di costo del denaro in economie “poco volatili” (legate alle major e non di Paesi in via di sviluppo ed emergenti), continuano a rimanere i più alti, per cui non vediamo l’esistenza di condizioni strutturali di vendite di dollaro, sempre fino a quando la situazione macro dovesse essere percepita come stabile. Vediamo ora velocemente il mercato dal punto di vista tecnico, tenendo conto che le situazioni tecniche interessanti, come vedrete, sono davvero poche.

EUR/USD

L’area di congestione a 4 ore studiata ieri tra 1.1090 e 1.1110 è stata superata stamattina e potrebbe condurre a tentativi di ripartenza verso 1.1125 e 1.1150, con filtri a livello di divergenze ribassiste orarie.

USD/JPY

Continua la situazione sporca del cambio, con l’unica area studiabile, a voler sforzare l’eventuale operatività dal punto di vista di probabilità di realizzazione di un potenziale movimento, posta a 108.75, per ripartenze su 109.90 e 109.10, con protezioni da pensare subito sotto l’eventuale punto di ripartenza rialzista.

GBP/USD

Prima estensione oltre 1.2875 avvenuta con l’arrivo su 1.2900. L’idea rimane quella di studiare potenziali estensioni rialziste, in caso di superamento dei massimi, verso 1.2925, 1.2940 e 1.2990. Se il mercato dovesse scivolare sotto area 1.27 ¼, potremmo assistere a tentativi di correzione nell’ordine della figura.

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AUD/USD

Tenuta dell’area statica oraria studiata ieri con arrivo sui massimi precedenti (primo target) ed allunghi oltre ad essi, con raggiungimento dei secondo target tecnico, prima di prese di profitto che hanno condotto a ripartenze ribassiste. Bello da seguire un grafico daily, sul quale ci stiamo avvicinando ad un’area di resistenza statica e dinamica, dopo la tenuta della zona da scambio di ruolo studiata settimana scorsa e posta a 0.6810. Estensioni orarie sopra i massimi di ieri potrebbero condurre verso area 0.6890/0.6900 e 0.6915.

Dax

Perfetto il DAX, sul quale l’idea spiegata nel dettaglio ieri di non lavorare la divergenza ribassista a 4 ore ha portato a buoni risultati. Stiamo ora congestionando sopra un’area da scambio di ruolo posta tra 12.880 e 12.910, zona che se dovesse tenere potrebbe condurre verso i massimi di 12.950, con protezioni da pensare subito sotto ed, in caso di superamento di area 12.830, pensare a potenziali tentativi di allungo ribassista verso 12.810 e 790. Soltanto in caso di vendite generalizzate di tutti i listini globali pensiamo ad approfondimenti ulteriori verso 12.760 e 40. Ripartenze sopra 12.960 potrebbero aprire la strada verso 12.980, 13.000 e 13.040.

S&P 500

Buona la ripartenza dell’indice sopra 3.040, con il raggiungimento del primo target a 3.045, visto ieri. L’idea è quella di studiare un’eventuale tenuta di area 3.030, dove abbiamo uno scambio di ruolo in confluenza grafica con la media a 21 a 4 ore, per ripartenze verso 3.035, 3.040, 3.045, 3.050 e 3.055, livelli raggiungibili a step anche in caso di ripartenza diretta sopra area 3.040.

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