Nonostante, proprio ieri, accennavo ad un possibile ampio storno del DJIA (area 23500), difficile era immaginare un crollo simile (generale).
Per l’indice nostrano, mi sono sforzato, andando con la mente a ritroso nel tempo, di rammentare se fossi già stato spettatore di un simile show di magia ed illusionismo.
Certo, ce ne sono tanti ripercorrendo la storia dei mercati, ma una consecutività cosi’ elevata di illusioni (ben tre) in tempi brevissimi (1 mese) faccio davvero fatica a ricordarla:
1) testa e spalle ribassista confermato e poi negato
2) triangolo di continuazione rialzista mascherato avvalorato da fuoriuscita in prepotente gap-up
3) rientro nel triangolo di cui prima con chiusura gap-up e quindi perdita di forza del movimento precedente.
Che dire! In questi casi, come nel caso dell’essere partecipi ad uno strabiliante show di magia, non possiamo far altro che rimanere con la “bocca aperta”, senza parole.
Si perché, in certi momenti, ogni parola sarebbe superflua e tentare di comprendere quanto successo (o stia succedendo) forse è solo ridicolo.
Pertanto meglio lasciar spazio ad uno scrosciante applauso o al classico “chapeau!”
Ciò detto, che fare? Probabilmente la risposta migliore è: nulla. Ovvero rimanere fermi nelle proprie “convinzioni” applicando la regola ferrea dello stop loss, evitando di intraprendere qualsivoglia ulteriore avventurosa iniziativa finché il mercato non darà segnali migliori: almeno ritorno stabile dell’indice sopra 23100 punti (come sempre Scalper ed Intraday esclusi).
Nel caso contrario, cioè la rottura definitiva di area 22000, ci dovrebbe attendere un ulteriore e sostanzioso ribasso fino in area 21300 o 20500 (ultimo baluardo per mantenere il trend rialzista “annuale”).
Parlando del portafoglio “consigliato” fortunatamente, a parte le coronarie messe sotto pressione, ha retto abbastanza bene l’urto (inoltre il rientro “indolore” di una parte di liquidità -Leonardo SpA (MI:LDOF), Unicredit (MI:CRDI), Unione di Banche Italiane SpA (MI:UBI)- ed il discreto gain del 30% circa conseguito fino ad ora ci consentono un “sonno abbastanza tranquillo”).
Ieri si era provveduto a chiudere in Stop Profit (17.25) la posizione su Unicredit
Stamattina si è chiuso, per cautelarci, anche UBI Banca (MI:UBI) in Stop Loss (4.02). Il settore bancario rappresenta uno dei settori migliori su cui puntare, ma è anche quello più a rischio di pesantissimi ribassi
Inoltre da segnalare che:
A) gli lo stop loss di MEDIASET (MI:MS), A2A (MI:A2) e TENARIS (MI:TENR) al momento stanno reggendo (in caso di rialzi da valutare se chiudere comunque posizione -con MIB sotto 23100-)
B) TISCALI (MI:TIS) (il cui peso e’ relativamente basso), FIAT e ITALGAS ci mettono il una sofferenza “sostenibile”
C) SETTORE IMMOBILIARE la dolente nota ma la convinzione personale rimane quella che il futuro dovrebbe essere comunque roseo (come per il resto dei titoli selezionati, LEONARDO incluso)
Strategia: il ri-posizionamento o raddoppio posizione (per i titoli “accumulate”) avverrà solo in caso di ulteriori sostanziosi ribassi (MIB almeno in area 21300) oppure nell’eventualità di conferme rialziste (MIB sopra area 23100)