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FTSE-MIB: tecnicamente nulla (o quasi) e’ cambiato ma… allerta massima

Pubblicato 04.02.2018, 21:52
Aggiornato 09.07.2023, 12:32
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E’ normale che quando si vedono le quotazioni dei titoli scendere la calma rischia di trasformarsi in panico. E il panico, come l’eccesso di entusiasmo, porta sempre "cattivi” consigli.

Certamente il sostanzioso ribasso settimanale americano (meno 4.12%) culminato con il meno 2.54% di Venerdì da adito a più di qualche preoccupazione.

Non dimentichiamoci però che dall’ultima close del 2017 a 24719 il Dow Jones si era spinto fino al massimo di 26616 del 26 Gennaio (+7.67%).

E solo poco più di 1 anno fa la soglia dei 20000 era considerata quasi insormontabile (considerando inoltre la vittoria di Donald Trump). Quindi uno storno dell’indice a stelle e strisce, anche più ampio e fino area 23500, si potrebbe considerare nell’ordine naturale delle cose.

Diverso invece il discorso per l’indice meneghino. Solo circa 15 giorni fa, avvenuto il test di area 24000, ci interrogavamo sull’eventuale storno (da molti ritenuto salutare per il proseguo del trend rialzista in atto) e di quale entità avrebbe potuto essere.

Ebbene, siamo in piena fase di storno, le cui ultime 2 aree di serenità sono rappresentate da fascia 23100-22800 ed area 22500.

Personalmente avevo ed ho la “convizione” che non si dovrebbe scendere sotto 22800 punti, ma considerando che in Borsa le convinzioni hanno un valore di zero, è sempre meglio essere molto vigili.

Teniamo inoltre presenti altri due valori: area 22000 (gap-up che ha dato il via al prepotente rialzo di gennaio) la cui rottura darebbe davvero un brutto segnale (ma già lo sarebbe area 22500) e ci porterebbe molto probabilmente a testare area 20500 (secondo valore e soglia sotto la quale si parlerebbe di inversione di trend)

Tutto ciò premesso, poiché la regola prima è quella di tentare di perdere il meno possibile, in merito al portafoglio “consigliato” sarebbe meglio provvedere come segue:

UNICREDIT (MI:CRDI) Lo Stop Loss a 16.80 lo trasformiamo in Stop Profit a 14.25
UBI (MI:UBI) BANCA Alziamo lo Stop Loss a 4.05 (da 3.86)
MEDIASET (MI:MS) Alziamo lo Stop Loss a 2.98 (da 2.77)

A2A (MI:A2) manteniamo lo Stop Loss a 1.45
TENARIS (MI:TENR) manteniamo lo Stop Loss a 12.90

Italgas SpA (MI:IG) – Fiat Chrysler Automobiles NV (MI:FCHA) – Tiscali SpA (MI:TIS) e SETTORE IMOBILIARE ci posizioniamo/rimaniamo “accumulate”, pertanto eliminiamo qualsiasi Stop Loss e in caso di ampi ribassi cercheremo di trovare il momento più opportuno per aumentare il peso dell’esposizione

Concludo confermando che, a parere personale, tutti i titoli sopramenzionati (includendo anche LEONARDO) hanno, a livello di fondamentali (il settore bancario al “netto” degli NPL- e Tiscali (MI:TIS) –pura scommessa-), buone potenzialità di apprezzamento. Però come ben sappiamo, chi decide in che direzione proseguire è solo il Grande Capo e noi non possiamo far altro che tentare di “contrastarlo” nel migliore dei modi

Tabella riepilogativa

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