Il cambio GBP/USD è salito in reazione ai dati più forti sui compensi e sull’occupazione nel Regno Unito, in vista della pubblicazione di altri importanti dati da entrambi i lati dell’oceano.
Saranno infatti i dati sull’inflazione sia britannica che statunitense che probabilmente detteranno il passo delle valute.
In attesa della pubblicazione dell’indice IPC USA nel corso della giornata, il cambio GBP/USD è stato un po’ più forte, mantenendo un lieve rialzo sulla settimana intorno a 1,2650.
Consolidamento è stata la parola d’ordine per la coppia, mentre i trader attendono i dati sull’inflazione. Ma il cambio potrebbe iniziare ad avere un trend una volta superati i dati di questa settimana.
Occhi puntati sull’indice IPC USA
All’inizio di questa settimana e per gran parte della scorsa, i mercati FX hanno perlopiù favorito il dollaro USA, con il biglietto verde che ha mantenuto il supporto nonostante l’assenza di notizie significative.
La settimana precedente ha visto un report sull’occupazione USA robusto e numerosi altri indicatori che hanno superato le aspettative, nonché le dichiarazioni del Presidente della Fed Powell e del FOMC da cui è emerso che non ci sarà un taglio dei tassi tanto presto.
Ciononostante, la forza del settore tech persiste a Wall Street, con l’indice S&P 500 che ha raggiunto la storica soglia dei 5 mila, perlopiù spunto dai forti report trimestrali delle compagnie.
La forte performance del mercato azionario ha pesato sul dollaro contro alcune valute sensibili al rischio, compresi dollaro australiano, canadese e neozelandese, nonché sterlina inglese.
Tuttavia, le perdite per yen giapponese e franco svizzero, dove i tassi di interesse sono tra i più bassi tra le economie sviluppate, hanno contribuito a supportare l’indice del dollaro.
Di conseguenza, l’indice del dollaro ha registrato un altro guadagno settimanale, seppur piccolo. Il DXY ha chiuso in salita a gennaio, mettendo fine a due mesi consecutivi di perdite.
Quindi, da una parte, i dati forti stanno dando supporto al dollaro, mentre l’attuale rally del mercato azionario sta incoraggiando gli investitori a tuffarsi nelle valute più sensibili al rischio.
Pertanto, un report sull’inflazione potenzialmente più forte oggi potrebbe ulteriormente alimentare la forza del dollaro contro le valute a rendimento più basso, mentre una lettura più debole sarebbe bene accolta dalla coppia GBP/USD e da tutti i trader che preferiscono le valute estere al dollaro.
Il dato chiave nel calendario economico USA oggi è l’indice sui prezzi al consumo, che dovrebbe scendere al 2,9% all’anno a gennaio dal 3,4% di dicembre, con un dato mensile di +0,2% rispetto a +0,3% del mese prima.
L’indice IPC core dovrebbe segnare +3,7% y/y, in calo da +3,9%, o +0,3% su base mensile.
La resilienza dei consumi statunitensi è stata messa in evidenza dai recenti dati sulle vendite al dettaglio che battono le previsioni da 6 mesi di fila.
A dicembre si è avuto un rialzo dello 0,6% delle vendite al dettaglio, accompagnato da un aumento dello 0,4% delle vendite core.
Questi dati incoraggianti sono coincisi con un’impennata della fiducia dei consumatori negli ultimi mesi.
Di conseguenza, il tasso di disoccupazione rimane basso, i compensi continuano a salire e l’inflazione sta registrando una graduale moderazione.
Con questi fattori in gioco, la Fed non ha motivi impellenti per accelerare l’allentamento della sua politica.
Se i dati di questa settimana, soprattutto delle vendite al dettaglio, dovessero segnalare un’ulteriore resilienza negli USA, aspettiamoci altri rialzi per il dollaro USA.
Tuttavia, le vendite al dettaglio dovrebbero scendere stavolta dello 0,2% su base mensile, sebbene ci si aspetti che le vendite core salgano dello 0,1%. Vedremo se ci sarà un altro dato sorprendente.
Ecco una lista di dati chiave da seguire questa settimana negli USA:
Settimana impegnativa per i trader della sterlina
Il cambio GBP/USD sarà influenzato da questi dati statunitensi, così come le altre principali coppie di valute. Ma la sterlina ha davanti ulteriore volatilità, a causa di una settimana ricca di dati anche nel Regno Unito.
Tra i principali, troviamo i dati britannici su IPC, PIL e vendite al dettaglio, tutti a partire da domani.
Questa mattina abbiamo visto dati più forti dal Regno Unito, con i compensi maggiori e il tasso di disoccupazione sceso più del previsto.
L’indice sui compensi medi, compresi i bonus, è risultato pari al 5,8% per il trimestre terminato a dicembre, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.
È stato più del 5,6% previsto e il dato del mese prima è stato rivisto dal 6,5% al 6,7%, suggerendo che l’inflazione dei compensi sta ancora salendo.
Inoltre, il tasso annuo di disoccupazione è sceso più del previsto ad appena il 3,8% nel trimestre terminato a dicembre, in calo dal 4,2% di novembre.
L’occupazione è rimasta piuttosto forte all’inizio dell’anno, con le richieste di disoccupazione salite meno del previsto a 14,1 mila a gennaio.
Ecco una lista di dati chiave da seguire questa settimana nel Regno Unito:
La sterlina, più forte oggi, potrebbe andare sotto pressione se l’inflazione britannica si rivelasse sorprendentemente forte, sebbene gli economisti pensino che i prezzi siano saliti ancora al 4,1% y/y a gennaio dal 4,0% di dicembre.
Detto questo, anche l’azione di prezzo del cambio GBP/USD dipenderà dai dati USA.
Quindi, se volete isolare la reazione della sterlina ai prossimi dati britannici, è meglio concentrarsi su una coppia della sterlina come EUR/GBP o GBP/JPY, piuttosto che sul cambio GBP/USD, che sarà influenzato dai dati IPC USA in arrivo.
Ma, se avrete pazienza, il cambio GBP/USD potrebbe essere destinato a una mossa brusca una volta pubblicati i dati sull’inflazione, e potrebbe fornire buone opportunità.
Analisi tecnica del cambio GBP/USD e idee di trading
Il livello di resistenza chiave a breve termine da seguire per la coppia GBP/USD è intorno a 1,2650, e viene testato al momento della scrittura.
Fonte: TradingView.com
Questo livello era precedentemente supportato e abbiamo la media mobile esponenziale su 21 giorni che entra in gioco qua.
Sopra questo livello, l’area tra 1,2730 e 1,2770 circa è un’altra zona di resistenza, dove i precedenti tentativi di rally sono falliti nelle ultime settimane, compresa la scorsa.
Pertanto, se andremo sopra il massimo della scorsa settimana di 1,2772 e ci resteremo, questo sarà un segnale chiave di inversione bullish.
Al ribasso, il supporto temporaneo è visto intorno alla media su 200 giorni, intorno all’area di 1,2650.
Sotto, l’area tra il livello psicologicamente importante di 1,2500 e il livello di Fibonacci del 38,2% a lungo termine a 1,2525 è chiave. Una potenziale chiusura giornaliera sotto il livello di 1,25 sarebbe un segnale chiave di inversione bearish.
Pertanto, per come stanno le cose, il cambio GBP/USD si trova in un range di trading con una modesta inclinazione bullish, ma senza una chiara inclinazione direzionale a lungo termine.
I dati sull’inflazione di questa settimana potrebbero cambiare la situazione e decidere l’andamento delle prossime settimane.
Quindi, il cambio GBP/USD è da mettere nella watch-list, soprattutto se dovessimo avere una lettura sorprendentemente debole dell’inflazione USA.