Il 2022 è stato un anno difficile per la finanza e per le azioni tecnologiche. Dopo un periodo di gloria, il settore ha subìto una una battuta d'arresto inaspettata e qualcosa è cambiato. Il comparto ha visto colossi traballare e fiorire nuovi trend. La tecnologia, infatti, è ampia e in continua e incessante evoluzione, nascono e si sviluppano nuove applicazioni e servizi, soprattutto in aziende specializzate in hardware, software, semiconduttori e telecomunicazioni. Le sfide sono importanti e globali, così come le opportunità di crescita e guadagni, per chi riesce a cogliere i cambiamenti e adattare i nuovi modelli di business nei mercati.
Nonostante la perdita di 8 miliardi di capitalizzazione dell'anno scorso, il tech continua ad attrarre gli investitori.
La tecnologia negli ETF: perché investire
Nello specifico, tra il 2019 e il 2021 si è registrato il miglior periodo per la tecnologia declinata alla finanza. E gli ETF hanno spopolato perché per loro natura resistono meglio alle recessioni, sono semplici da usare, economici e a basso rischio, tanto che hanno guadagnato sempre più spazi nel mercato.
Poi è arrivato il crollo. Una caduta che, anche se ha visto qualche lieve flusso e alcuni successi, ha decretato un calo del patrimonio condotto dagli Exchange traded fund, con il risultato di un calo da 32 a 24 miliardi.
(Image: www.morningstart.com)
In questa attuale situazione di crisi globale e di inflazione, gli ETF possono rappresentare un importante strumento finanziario. Questi replicano le performance di particolari indici basati sulla capitalizzazione di mercato e stanno godendo di una sempre maggiore attenzione, soprattutto quelli attivi. Sono facili da usare e hanno un basso rischio di perdite.
Gli ETF tecnologici più esplosivi del momento
Se si vuole investire e ottenere dei buoni rendimenti nel breve e medio periodo, con guadagni immediati a rischi moderati, è meglio ricercare degli ETF di settori che sono in trend, come quello tech.
Maxim Manturov, Responsabile della Consulenza sugli Investimenti di Freedom Finance Europe, consiglia i seguenti ETF: "Invesco QQQ Trust (QQQ): questo ETF replica la performance dell'indice NASDAQ-100, che comprende le 100 maggiori società non finanziarie quotate al NASDAQ scambio. QQQ è fortemente orientato verso le società tecnologiche, il che lo rende un'opzione interessante per gli investitori che cercano di ottenere un'esposizione al settore tecnologico. Include leader del settore come Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) (Google), che hanno una storia di innovazione e crescita.
ARK Innovation ETF (ARKK): gestito da ARK Invest, questo ETF si concentra su innovazioni rivoluzionarie in vari settori, con particolare attenzione alla tecnologia. ARKK investe in aziende che lavorano in settori come la genomica, internet di nuova generazione, fintech, robotica e intelligenza artificiale. L'approccio di gestione proattiva di ARK Invest mira a identificare le aziende con tecnologie di trasformazione e il potenziale di crescita a lungo termine.
Vanguard Information Technology ETF (VGT): questo ETF è concepito per replicare la performance dell'indice MSCI US Investable Market Information Technology 25/50. VGT fornisce l'accesso a una vasta gamma di aziende tecnologiche, inclusi hardware, software e servizi IT. Comprende leader del settore come Apple, Microsoft, Visa e Intel (NASDAQ:INTC), tra gli altri. La struttura a basso costo di Vanguard e l'ampia diversificazione rendono VGT un'opzione interessante per gli investitori che cercano un coinvolgimento a lungo termine nel settore tecnologico".
Attenzione al rialzo dei tassi di interesse delle banche centrali
Come è noto, gli ultimi momenti di crisi, pandemica prima e geopolitica poi, hanno scombussolato le economie mondiali. L'inflazione si è impennata e i tassi di interesse bancari sono aumentati mettendo a repentaglio i risparmi dei piccoli investitori. Il tasso di interesse viene usato come strumento per controllare il valore della valuta nazionale e per direzionare l’economia al raggiungimento degli obiettivi di politica monetaria.
Il 15 giugno la BCE ha di nuovo alzato i tassi di interesse sui rifinanziamenti principali di un quarto di punto al 4%, al 3,50% sui depositi, e sui prestiti marginali al 4,25%. L'intento è quello di attenuare la domanda e proteggere dal pericolo di una crescita dell'inflazione, che è calata, ma che le stime vedono ancora alta per troppo tempo.
L'Eurosistema ha aggiornato le previsioni sull'inflazione per quest'anno, che si collocherebbe al 5,1%, per poi abbassarsi al 3,0% nel 2024, fino a scendere al 2,3% nel 2025.
(Image: www.ecb.europa.eu)
L’aumento dei tassi di interesse rende più vantaggiosi gli investimenti in obbligazioni a breve termine e i conti deposito, che proteggono dalla decurtazione naturale che affrontano se rimangono stabili sul conto corrente. Mentre gli aumenti si riflettono in maniera negativa sui risparmi dei consumatori e su tutti i tipi di indebitamento, quindi mutui o prestiti. Non c'è mai una regola fissa in economia e finanza, diventa quindi difficile trovare la formula vincente sulla quale investire quando i tassi aumentano, anche se gli ETF hanno dimostrato di reggere alla sensibilità dei tassi e agli allargamenti degli spread. Inoltre, diversificare gli asset è sempre una buona tutela per il capitale, così come è fondamentale avere un obiettivo e un orizzonte temporale.