Il processo di de-risking in atto non è finito.
Questa mattina ci sentiamo un po’ come il personaggio de “la patente” di Pirandello, il giudice D’Andrea. Avete presente quel personaggio che era riconosciuto per portare sfortuna e si faceva pagare per non presenziare agli eventi? Ecco, oggi ci sentiamo un po’ come il personaggio de “la patente”. Con il rischio di essere marchiati come “i gatti neri dei mercati” ieri avevano evidenziato il rischio sell off sui mercati, rischio legato al fatto che i fondi hedge sarebbero stati costretti a vendere posizioni.
Questa mattina continuiamo con questo tema perchè esso ci preoccupa, e non poco. La seduta di oggi e quella di domani (almeno) saranno delle sedute in cui il mondo dei mercati finanziari andra’ al contrario. Si assistera’ ad un “unwinding delle posizioni” molto pesante che portera’ i titoli consensus long a scendere ed i titoli consensus short a salire. Un vero disastro per l’industria degli HF, ma non solo. Vediamone le dinamiche assieme.
L’asset class che andrà più di tutti al contrario sara’ quella delle azioni. Il movimento delle stesse sara’ guidato da due forze, entrambe che spingono verso movimenti erratici. In primo luogo, il processo di derisking in atto spingera’ gli hedge fund a ridurre la gross exposure (somma delle posizioni lunghe e corte).
I risk manager costringeranno i gestori a chiudere ad ogni costo le posizioni. Allo stesso tempo, i prime brokers, vale a dire le banche d’affari che finanziano gli HF nelle posizioni lunghe a leva e che gestiscono anche il lending delle posizioni short manderanno una serie di email ai fondi Hedge chiedendo loro di ridurre la gross exposure alla luce dell’elevatissimo aumento della vola dei loro portafogli legata allo short squeeze di molte posizioni short. In sintesi, i gestori dei fondi Hedge saranno costretti a vendere i titoli migliori, su cui probabilmente hanno realizzato dei buoni profitti, e a comprare i titoli short, su cui vedono importanti perdite sul mark to market. Tali perdite verranno consolidate senza esitazione. Devono farlo. Punto. Ma non basta.
Siamo nel cuore della reporting season. Questo fara’ si che si assistera’ ad un’assimmetria marcata nella reazione dei titoli post reporting. In una situazione in cui i gestori sono con il fucile puntato per il superamento delle soglie di rischio, risultati anche solo “neutrali” rispetto alle attese verranno letti diversamente. Un titolo consensus long come potrebbe essere Microsoft (NASDAQ:MSFT) che riporta numeri in linea con le attese sarà soggetto a vendite con maggiore probabilità di un titolo consensus short, che riporta in linea.
Quest’ultimo potrebbe essere oggetto di short covering perche’ “alla fine non ha riportato cosi male” e la paura di short squeeze e’ troppo alta. Detto in modo piu’ semplice, il rischio e’ che la reporting season venga vissuta in modo molto emotivo da parte dei gestori, proprio perche’ sono molto sotto pressione a causa della “short squeeze war” in atto. I titoli che riportano in linea ma sono consensus long verranno venduti perche’ “alla fine non hanno aggiunto nulla di che”… e i titoli short verranno comprati perche’ “e se qualcuno inizia a coprirsi”?.
La combinata presenza di chiusure forzate di posizioni e letture assimmetriche dei risultati societari portera’ il mercato azionario ad andare al contrario. “eh, vabbe’… ma io mica investo in fondi hedge”, potrebbe obiettare qualcuno. “vero, ma non pensare di essere immune da questo derisking”. Perchè poi c’e’ la fase due. La fase due coinvolge anche i fondi long. Perchè anche i gestori dei fondi long sono investiti e/o sovra pesati sui titoli consensus long.
Improvvisamente i loro portafogli inizieranno ad andare al contrario, a fare peggio del benchmark, in modo marcato. E quanto più essi sono sovra pesati sui titoli consensus long, tanto piu’ perderanno contro benchmark perche’ questi titoli non performeranno affatto. E allora venderanno (almeno) il sovrapeso. Alcuni penseranno anche di ridurre l’investito perche’ “a me questa situazione non piace affatto, meglio chiudere un po’ di posizioni”. E allora arriva la seconda ondata di vendite (quella di oggi). E poi c’è la fase tre. Che è quella che riguarda i fondi hedge esposti (anche) al mercato Europeo. L’andamento al “contrario” delle azioni non sara’ limitato solo alle azioni USA, ma anche a quelle Europee. Potremmo assistere a short squeeze su titoli come Saipem (MI:SPMI) e Tenaris (MI:TENR), e a vendite su titoli come STM (PA:STM), ASML.